(Adnkronos) – Resta altissima la tensione in Medio Oriente dopo l'attacco, attribuito a Hezbollah, contro la cittadina israeliana di Majdal Shams, che ha provocato 12 morti, ragazzi drusi di età compresa tra i 10 e i 16 anni, e dopo che ieri la Turchia ha minacciato di invadere Israele in risposta all'operazione militare in corso a Gaza. Benjamin Netanyahu oggi si è recato in visita a Majdal Shams. "Questi bambini sono i nostri figli, sono i figli di tutti noi. La nostra risposta arriverà e sarà dura", ha detto il premier israeliano. Non sono mancate le proteste. Secondo Haaretz, circa 200 abitanti hanno contestato Netanyahu. "Vattene" e "assassino" hanno gridato contro il premier israeliano, considerato "il nemico di tutti noi". "Ora si ricorda del Golan", hanno urlato secondo il giornale. "Faremo di tutto per ripristinare la sicurezza e far sì che la vita continui come dovrebbe. Hezbollah pagherà per questo", ha scandito il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, incontrando le famiglie di Majdal Shams dopo la tragedia di sabato. "Per me non c'è differenza tra un bambino ebreo assassinato nel sud di Israele il 7 ottobre e un bambino druso ucciso sulle Alture del Golan. Sono i nostri bambini", ha aggiunto Gallant nelle dichiarazioni rilanciate dai media israeliani. Oggi un attacco con drone israeliano nei pressi della città di Shaqra, nel Libano meridionale, ha ucciso due persone e ne ha ferite altre tre, tra cui un bambino. Lo riferiscono i servizi di soccorso libanesi, senza specificare se le vittime fossero combattenti o civili. Secondo la radio dell'esercito israeliano nel raid sono stati uccisi due miliziani di Hezbollah. L'Idf riferisce che una raffica di razzi è stata lanciata dal Libano verso la zona di Gomeh Junction. L'Idf non dà notizie di feriti. Secondo quanto riportato dai media israeliani, sarebbero scoppiati degli incendi nell'area colpita. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha invitato gli italiani in Libano alla massima prudenza. "Siamo pronti a fare tutto ciò che serve per la tutela degli italiani, invitiamo tutti gli italiani che sono in Libano alla massima prudenza, chi può rientrare in Italia lo faccia e sconsigliamo nella maniera più ferma di andare in quel Paese finché la situazione è così complicata", ha detto il vicepremier a margine di un incontro nella sede di Forza Italia. In un post su X e poi in una nota il titolare della Farnesina ha riferito di aver "parlato con i ministri degli Esteri israeliano Israel Katz e libanese Abdallah Bou Habib per evitare una nuova guerra. Interrompere la spirale di violenza è possibile". Tajani ha ribadito che "il governo è impegnato per la pace e la stabilità, anche attraverso contingente Unifil per il quale ho chiesto protezione. Il rispetto della risoluzione Onu 1701 è cruciale". Ai cittadini tedeschi è stato chiesto di "lasciare con urgenza il Libano". Il ministero degli Esteri tedesco ha aggiornato gli avvisi per i viaggiatori riguardo il Paese dei Cedri dopo la tragedia di sabato scorso nella località drusa di Majdal Shams. "Non possono essere esclusi un'ulteriore escalation della situazione e un allargamento del conflitto", avverte Berlino, con particolare riferimento "alle aree meridionali del Libano, comprese le zone della periferia sud di Beirut, la valle della Biqaa, incluso il distretto Baalbek-Hermel". Una "ulteriore escalation potrebbe anche portare al totale" stop dei voli dall'aeroporto Rafiq Hariri di Beirut, si sottolinea nell'avviso. Lufthansa ha già annunciato la sospensione dei collegamenti con la capitale libanese fino al 5 agosto. Dopo l'annuncio di Lufthansa, informa Le Figaro, Air France e Transavia hanno seguito le orme del gruppo tedesco, annunciando la sospensione dei rispettivi collegamenti con Beirut oggi e domani. Anche la compagnia di bandiera della Giordania, Royal Jordanian, ha sospeso i voli per Beirut programmati per oggi e domani. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha ribadito in un colloquio telefonico con il presidente israeliano, Isaac Herzog, "l'impegno ferreo per la sicurezza di Israele contro le minacce da parte delle organizzazioni terroristiche sostenute dagli iraniani, Hezbollah compreso". Blinken, ha inoltre reso noto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, ha sottolineato "l'importanza di prevenire l'escalation del conflitto e parlato del lavoro per raggiungere una soluzione diplomatica che consenta ai cittadini su entrambi i lati del confine tra Israele e Libano di tornare nelle proprie case". Durante il colloquio Blinken ha espresso le condoglianze per le vittime della tragedia nella località di Majdal Shams ed è tornato a parlare con Herzog del difficile negoziato per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, che porti alla liberazione degli ostaggi trattenuti nell'enclave palestinese dall'attacco del 7 ottobre dello scorso anno in Israele. Gli Stati Uniti confermano l'impegno per una "pace duratura e stabilità nella regione". Hamas ha accusato Netanyahu di rinviare la conclusione di un accordo per un cessate il fuoco, passati più di nove mesi dall'attacco del gruppo in Israele e dall'avvio delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Il gruppo accusa il premier israeliano di porre nuove condizioni che si discostano dalla proposta sostenuta dagli Stati Uniti. Come riporta la tv satellitare al-Jazeera, Hamas afferma che Netanyahu è tornato "alla strategia di procrastinare" per "sfuggire alla conclusione di un accordo per uno scambio di prigionieri" tra gli ostaggi trattenuti dal 7 ottobre dello scorso anno nella Striscia di Gaza e i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Intanto, all'indomani della minaccia turca di invadere Israele in risposta all'operazione militare in corso a Gaza, il ministero degli Esteri turco ha scritto su X: "Proprio come Hitler, che ha commesso un genocidio, ha trovato la sua fine, così Netanyahu, che ha commesso un genocidio, troverà la sua fine". "Così come i nazisti, che hanno commesso un genocidio, ne sono stati ritenuti responsabili, lo saranno anche coloro che hanno cercato di sterminare i palestinesi – prosegue la dichiarazione del ministero – L'umanità starà al fianco dei palestinesi. Tu, Netanyahu, non sterminerai i palestinesi. E pensare che nel settembre 2023, Netanyahu ed Erdogan si sono incontrati per la prima volta, in quello che sembrava essere un nuovo capitolo nelle relazioni". Nella Striscia di Gaza il ministero della Salute ha confermato un'epidemia di poliomielite. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera dopo che nei giorni scorsi l'Organizzazione mondiale della sanità si era detta "estremamente preoccupata" per la possibilità di un'epidemia a Gaza a seguito del rilevamento della presenza del virus che causa la poliomielite in campioni di acque reflue nell'enclave palestinese. L'Oms ha già annunciato l'invio di oltre un milione di vaccini a Gaza. Per il ministero della Salute di Gaza, riportano ora i media arabi, la Striscia è una "zona epidemica". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)