TORINO – La valorizzazione dei giovani calciatori e delle giovani calciatrici è una delle tematiche più dibattute nel calcio italiano. Nonostante l’indubbio talento di molti giocatori, spesso essi si ritrovano impossibilitati ad esprimere il proprio potenziale a causa di una cultura calcistica che predilige l’esperienza e che condanna alla gogna mediatica al primo errore commesso sul campo.
Questa tendenza, è da molti considerata ampiamente controproducente per il sistema calcistico italiano, poiché non solo limita le opportunità che i ragazzi e le ragazze hanno di dimostrare il proprio valore in prima squadra, ma costringe i ragazzi ad optare per soluzioni di prestito o di trasferimento a titolo definitivo all’estero o in squadre e campionati minori del nostro territorio. Il risultato di tale filosofia, può condurre alla progressiva perdita di talenti italiani.
La filosofia della Juventus Women sui prestiti
La Juventus Women, invece, sembra sostenere una tesi alquanto differente: il Direttore Generale delle bianconere, Stefano Braghin, nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico Massimiliano Canzi (articolo completo qui), ha definito la filosofia dei prestiti “una soluzione che ci ha ripagati“, considerando che cinque delle ragazze che hanno rinforzato la rosa bianconera, sono tornate a Torino dopo un periodo di prestito.
L’idea, è quella di permettere ai giovani di accumulare esperienza e minuti di gioco; di conseguenza, la politica intrapresa dalla Juventus Women continua a gonfie vele: tra tutti i prestiti estivi, basti considerare che nella prossima stagione (2024/2025), sei giocatrici vestiranno la maglia del Napoli Femminile e altre cinque giocheranno sotto la bandiera della Sampdoria.
(Foto di Juventus FC)
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