(Adnkronos) – Milano, 24 Luglio 2024. L’esperto di sicurezza e reputazione online, Andrea Baggio, CEO di Help Ransomware, parla dell'impatto degli attacchi informatici sulla reputazione, di quali sono le principali minacce in questo momento e dei consigli per affrontarle. Nell’ultimo anno il 66% delle organizzazioni è stato colpito da ransomware, contro il 37% nel 2020. Una cifra che minaccia la stabilità, l’economia e la reputazione delle aziende di tutto il mondo, grandi e piccole, colpendo anche organizzazioni pubbliche e private, provocando danni a tutti i livelli. Data questa realtà, abbiamo parlato con Andrea Baggio, CEO e co-fondatore di Help Ransomware, azienda leader a livello mondiale nella sicurezza informatica e nella reputazione aziendale. Il progetto nasce dalla volontà di fornire una soluzione a coloro che sono vittime di queste situazioni inaspettate, fornendo strumenti risolutivi unici nel loro genere. Help Ransomware è un'azienda specializzata in cybersecurity, appartenente al Gruppo ReputationUP, multinazionale che opera nel settore della fornitura di servizi di reputazione informatica e online. Dispone di un team di esperti internazionali che si occupa della decrittazione e del recupero dei dati crittografati dal ransomware e blocca qualsiasi tipo di attacco informatico perpetrato dagli hacker. I servizi che Help Ransomware realizza sono: ● Decrittazione ransomware 24 ore su 24, 7 giorni su 7; ● Garanzia di recupero dei dati crittografati dal ransomware; ● Consulenza per la protezione e la prevenzione contro i ransomware; ● Pianificazione della risposta agli incidenti; ● Formazione; ● Protezione contro la violazione e la fuga di dati; ● Monitoraggio e rimozione dei dati trapelati dal ransomware; ● Gestione delle crisi e tutela della reputazione; ● Assicurazione informatica. La prima cosa da sapere è che quando un’organizzazione subisce un attacco informatico, tutto il sistema-azienda si blocca. “Quando l’azienda viene colpita da un attacco non può accedere alle sue informazioni e noi come gruppo siamo i primi a fornire un servizio completo a 360 gradi. Raggiungiamo l'azienda attaccata e recuperiamo i dati che sono stati rubati, inoltre diciamo loro come e perché è avvenuto l'attacco: solo trovando l’origine del problema, possiamo ripristinare il funzionamento dell'azienda”, spiega Andrea Baggio. “Inoltre, ci occupiamo di tutto ciò che riguarda l'aspetto legale. Al di là della parte tecnica, quando un'azienda subisce un attacco deve rilasciare una dichiarazione che spiega se sono stati toccati i dati sensibili di terzi, o per giustificare eventuali ritardi o malfunzionamenti nei servizi: ecco, noi diamo loro gli strumenti per comunicare ciò ai fornitori, ai clienti, ai loro collaboratori, il che è una parte essenziale nella gestione della crisi reputazionale”, continua il CEO di Help Ransomware. È importante sapere che gli autori di questi attacchi, nel momento in cui le aziende confermano di non pagare il riscatto, pubblicano i dati, con tutte le gravi implicazioni del caso. Oggi ci troviamo di fronte a una realtà allarmante, gli attacchi informatici e quelli che creano crisi reputazionali aumentano del 3.000% al mese, secondo i dati pubblici. Si tratta di un gran numero di aziende colpite che si trovano ad affrontare diversi problemi come: danni alla reputazione, danni economici derivanti dal recupero dei dati e danni finanziari derivanti dal fatto che l'azienda è ferma nelle sue operazioni quotidiane. “Il 2021 è stato l’anno con il maggior numero di attacchi ransomware: ci sono stati 623 milioni di attacchi in tutto il mondo, con un aumento del 105% rispetto al 2020, secondo il Rapporto 2022 di IDC e Statista. È importante sapere che il costo medio per riparare i danni di un attacco ransomware è di 1,85 milioni di dollari e, cosa fondamentale, che il 43% delle organizzazioni che hanno pagato il riscatto non sono ancora riuscite a recuperare i propri dati, il che comporta un’ulteriore perdita”, spiega Baggio. Come illustra il CEO di Help Ransomware Andrea Baggio, le cose da fare sono principalmente due. La prima cosa è monitorare sempre tutto quello che accade intorno all’azienda: questo è molto importante perché gli attacchi informatici possono avvenire in qualsiasi momento e senza nessun preavviso. Tra l’altro, a volte succede che i dipendenti si accorgono subito di un malfunzionamento, ma i responsabili della gestione di crisi tardano nell’agire: in questo tipo di attacchi non c’è un secondo da perdere, poiché gli hacker utilizzeranno quel tempo per infliggere un danno maggiore all’azienda. Al contrario, se ricevo un allarme tempestivo, posso sapere immediatamente cosa sta succedendo e agire di conseguenza. Per questo è fondamentale che tutti coloro che lavorano in un’azienda abbiano una formazione in questo senso. Infatti, la seconda cosa da fare è investire nella formazione del personale in materia di sicurezza informatica: al di là di chi lavora nella parte tecnica, ognuno deve sapere cosa fare. Parlo di assistenti e segretarie, di chi ha incarichi di fiducia, chi si occupa del computer e della posta elettronica, di modo che se un attacco si propaga via email, come il tipico phishing, ognuno sa come agire correttamente. La prima cosa è non fare dichiarazioni false: il 90% delle aziende attaccate o in crisi reputazionale divulga informazioni false. Questo non dovrebbe essere fatto. Se non sai cosa fare, è meglio non fare nulla. La seconda cosa è denunciare correttamente ciò che sta accadendo: bisogna comunicare in maniera chiara e concisa cosa è successo, tanto ai clienti, come ai fornitori, alla stampa e a tutto il team di comunicazione interna ed esterna. “C'è stato il caso di un'azienda in Kansas che, vittima di un attacco, in prima battuta ha negato tutto e poi, due settimane dopo, si è vista pubblicare online tutti i dati aziendali e riservati. Questo ha creato problemi a milioni di persone le cui informazioni sono state esposte al pubblico e si è tradotto in una crisi enorme: pensavano di proteggersi, ma in realtà hanno inflitto un danno maggiore alla loro reputazione”, racconta Andrea Baggio. Ecco perché il Gruppo ReputationUP, insieme ad Help Ransomware, ha deciso di agire in questa duplice direzione, offrendo un servizio unico per la protezione informatica e della reputazione online, con 25 anni di esperienza operando in Europa e America. Lavoriamo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per rendere la reputazione delle aziende il bene più prezioso.
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