Elezioni terminate a Palazzo Madama e Montecitorio. Al via la XIX legislatura italiana con 200 senatori, 400 deputati e 6 senatori a vita. Senato della Repubblica e Camera dei Deputati potranno contare sui neo rispettivi presidenti, Ignazio La Russia (Fratelli d’Italia) e Lorenzo Fontana (Lega). Con 116 voti da provenienza dibattuta, dal momento che la coalizione del centro destra non si è resa complice della presidenza, La Russa ha superato il quorum già alla prima votazione. Ma dall’opposizione insorge il caos e accuse reciproche tra PD, Terzo polo e M5S per avere favorito l’ascesa dell’ex ministro. “Chi mi conosce lo sa, se fossi stato io l’avrei rivendicato e soprattutto avrei portato a casa qualcosa. Chi dice che siamo stati noi a votare La Russa per avere la vicepresidenza non capisce che per averla dovrebbero dire di sì anche il Pd e il M5S, e non ce lo diranno mai“, ha ribattuto Matteo Renzi.
A Montecitorio, alla quarta votazione, viene confermato il nome indicato dal centro destra Lega, Lorenzo Fontana con 222 voti. I votanti sono stati 392 e la maggioranza richiesta 197. “Tutelerò i diritti di maggioranza e opposizione. Grazie a Mattarella, un saluto a papa Francesco e grazie a Bossi, senza di lui non sarei in politica“, esordisce l’ex ministro della famiglia e vicesegretario della Lega, Fontana nel suo primo discorso all’Aula.
L’elezione di Fontana è stata salutata da un lungo applauso dei deputati del centro destra. Ma il segretario del Pd, Enrico Letta, sul suo account Twitter commenta: “Uno sfregio, l’Italia non lo merita. Putin festeggia“. “Gli italiani ci chiedono risposte immediate e non perdere tempo. Stiamo procedendo in modo spedito, avanti così“, afferma invece Giorgia Meloni.