Denunciò insulto ma il giudice assolse l’avversaria, ora Sylla rompe il silenzio: “Italia paese razzista”

ALESSANDRIA – Awa Sylla, la giocatrice dell’Alessandria che aveva denunciato un episodio di razzismo in campo, rompe il silenzio e sfoga il suo dissenso, con un lungo post sui propri canali social, in merito alla decisione del Tribunale sportivo di assolvere Federica Prencipe, giocatrice del Torino Women e accusata della vicenda. Il 10 ottobre 2023, nel corso della partita tra Alessandria e Torino Women, la granata Federica Prencipe è stata accusata di essere protagonista di un episodio di razzismo nei confronti di Sylla (Precipe si sarebbe rivolta all’avversaria con la frase “Stai zitta neg*a di mer*”), la quale aveva subito denunciato l’episodio con il direttore di gara, l’allenatore, le campagne e alcune avversarie.

In data 21 marzo 2024, il Tribunale sportivo aveva assolto la giocatrice da ogni accusa “per non aver commesso il fatto”, attribuendo tale decisioni per “mere testimonianze indirette” (come si legge nel comunicato). In seguito, il presidente delle granata Roberto Salerno, aveva espresso tutto il suo sdegno nei confronti della società alessandrina, dapprima con duro comunicato sui propri canali social, e in seguito con una richiesta ufficiale per la rimozione della Presidente dell’Alessandria.

Awa, oggi, torna sulla vicenda sfogando tutto il proprio sdegno e specificando, ai microfoni di Piemonte Sport, come il suo scritto sia un pensiero dal punto di vista generico: “ci tengo a sottolineare che le mie parole sono puramente frutto di un pensiero personale, come persona che pratica sport, non come giocatrice dell’Alessandria Women: la mia società non c’entra nulla con questa storia”.

Sui social, Sylla scrive: “Da persona che pratica sport e da ragazza nera che vive in Italia, sinceramente, non mi stupisce il fatto che abbiano assolto la giocatrice del Torino Women, poiché non è la prima volta che succede; non in particolare a me, ma a tutti gli sportivi: partendo dal calcio, al basket, alla pallavolo o tutti gli sport praticati (ribadisco) in Italia. Sono nata in Italia, ad Asti (lo preciso per chi non lo avesse ancora capito o per chi pensa che sia un problema), pratico sport da quando ho 4/5 anni, vado a scuola in un Liceo e ho abbastanza amici. Ho 18 anni e in questi pochi anni di vita, dove i miei genitori mi hanno insegnato i sacrifici e i valori della vita, e di come affrontarla, ho una cosa che sinceramente continuo a pensare tra me e me: l’Italia, ha una società razzista e ogni giorno che passa lo penso sempre di più, anche con coloro che dicono di volermi bene o di fare tutto per me. Tutto parte dalle battutine, dai capelli e poi si arriva a dare della “Neg** di mer**” a delle persone che, probabilmente, sanno l’italiano meglio di “voi”. So che non sarò mai “come voi” anche perché, a modo nostro, siamo tutti diversi, ma prima di dire certe cose bisogna pensare, perché il cervello lo abbiamo tutti. Come calciatrice, sinceramente, non provo dispiacere né alcuna amarezza nei confronti di come sia andata questa storia, nonostante un minimo di speranza mi fosse stata data dalle mie compagne quindi, un minimo, credevo nel fatto che cambiasse qualcosa, ma come ho detto prima: l’Italia è un paese razzista. Come persona, posso dire che un po’ di rabbia la provo, partendo dal fatto che io ho avvisato subito di questo episodio (arbitro, mister, il capitano e le mie compagne); ma nonostante ciò, nessuno ha fatto nulla. Continuando a parlare dell’avvenimento, sinceramente non capisco come si fa a parlare di diffamazione quando, appena terminata la partita contro l’Alessandria Femminile, il Presidente del Torino Women si è messo a insultare l’arbitro, prendendo di mira pure i famigliari dello stesso. Per non dimenticare che, nella partita di ritorno, ha preparato una presentazione con i Presidenti delle diverse associazioni africane (es. Associazione senegalese, ghanese, nigeriana etc..), per mostrare senso di cosiddetta uguaglianza, ma questi sono dettagli irrilevanti ormai. Detto ciò, ora è il momento di pensare al recupero per la prossima stagione, non tornando più su questi fatti. Pace e amore a tutti.”

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