Un velo di scetticismo accompagna sempre di più i referti arbitrali piemontesi. Nell’ultimo periodo non è una novità imbattersi in referti connotati da lunghe squalifiche e pesanti accuse. Basta aprire un comunicato a caso e si troveranno squalifiche di tre mesi, sei mesi o addirittura un anno nei confronti di giocatori, dirigenti e allenatori. La maggior parte delle volte sono la conseguenza di atti violenti nei confronti dei direttori di gara o calciatori e tecnici stessi. Niente di nuovo, ma è davvero sempre così?
La domanda è lecita. Nelle ultime settimane è capitato più volte di riportare notizie pubblicate nel comunicato ufficiale della Lega Piemonte Valle d’Aosta e di essere poi “smentiti” dai diretti interessati. Certo, la verità sta sempre nel mezzo e gli arbitri non sono trattati con i guanti bianchi sui rettangoli di gioco ma non è un caso se ogni giovedì escono fuori dichiarazioni di addetti ai lavori sempre più basiti e sconfortati da quello che leggono.
L’ultimo in ordine di tempo è il caso di Roberto Pepe. L’allenatore dell’Under 19 dell’Alpignano avrebbe, secondo quanto riportato sul referto, “spintonato ed insultato l’allenatore del Lucento” e successivamente “messo le mani al collo ad un giocatore rossoblù” al termine della gara di sabato scorso giocatasi a Torino. Un atteggiamento che ha portato l’arbitro ad infliggerli inevitabilmente una squalifica di 8 mesi e che porterà Pepe a stare lontano dai campi fino al termine della stagione. Ma è andata veramente così? Il tecnico biancoazzurro, completamente in stato di choc, ha smentito in toto quanto riportato sul comunicato. Smentite arrivate anche dal tecnico del Lucento, Paolo Scanavino, e che di fatto svalutano le parole riportate nel referto dal direttore di gara.
Pepe non è il solo. Qualche settimana fa Rosario Ligato è stato squalificato un mese per aver chiesto delucidazioni in merito ad un rigore assegnato alla squadra avversaria, senza alcuna offesa o ingiuria particolare come lui stesso ha confermato ai nostri microfoni. Tra l’altro per il tecnico del Montanaro quella è stata la sua prima e unica squalifica in carriera. La domanda che riproponiamo è questa: i referti arbitrali sono ancora credibili? Sicuramente sì, ma negli ultimi tempi casi come questi sono sempre più frequenti. La direzione intrapresa sta allontanando gli arbitri dalle società, creando un vuoto sempre più difficile da colmare. Il rischio, nella peggiore delle ipotesi, è quello di disappassionare tutti: direttori di gara, giocatori, allenatori e dirigenti. Sarebbe cosa buona e giusta evitarlo.