FIRENZE / TORINO – Ancora lui. Ancora quell’indesiderato e sgradevole nemico che troppo spesso torna prepotentemente negli stadi: il razzismo. Domenica 5 novembre, alle ore 20.45, si è giocata la sentitissima sfida Fiorentina-Juventus. A vincere sono stati i bianconeri con il gol di Miretti che ha sigillato il risultato sullo 0-1 ma lo score passa in secondo piano innanzi a determinate azioni.
Come noto tra le fila dei bianconeri milita Dusan Vlahovic che, come Federico Chiesa, in passato ha vestito la casacca della Viola. Ebbene, il numero 9 della Vecchia Signora è stato bersaglio di insulti a sfondo razzista da parte di alcuni esponenti della sua ex tifoseria. Lo sport, in questo particolare caso il calcio, dovrebbe unire e mai dividere. E va bene l’appartenenza ad una tifoseria piuttosto che all’altra ma ogni gesto andrebbe manifestato nel massimo rispetto e nella massima educazione.
Episodi come quello accaduto in occasione di Fiorentina-Juventus, purtroppo, sono stati già segnalati più volte nel mondo del calcio e non solo. Che si tratti delle categorie dilettantistiche o di altre, non fa differenza. Il razzismo va condannato, sempre. Chi pratica sport, chi lo racconta e chi lo segue avrebbe il compito di promuovere costantemente atteggiamenti sani e volti all’unione. L’augurio è che nessun altro debba vivere quel che ieri sera ha visto spiacevolmente coinvolto Dusan Vlahovic. Un auspicio che, ci si augura, non sia nuovamente vanificato.