ALESSANDRIA – Inutile girarci intorno. Il clima ad Alessandria è più infuocato che mai. Dopo la sconfitta interna contro il Lumezzane per 3-0, l’ambiente è crollato letteralmente nello sconforto. Tra una caduta libera sul campo e le voci perenni su un possibile passaggio di quote, sui social si è verificato il vergognoso e inaccettabile rito: la minaccia di morte al presidente dei grigi. E’ proprio Enea Benedetto a darne notizia, postando l’accaduto sul suo profilo Facebook.
“Cari amici, cari giornalisti e care istituzioni”, scrive il numero uno dei grigi. “Si possono accettare cose come queste? Si può arrivare a tanto per una partita di calcio? Ritengo si sia superato ogni limite, ritengo altresì doveroso esprimere la mia indignazione e vi anticipo che valuterò tutte le soluzioni da adottare, anche le più drastiche”.
Il messaggio prosegue. “C’è addirittura chi ha messo il like, questo non si può più definire sport o calcio ma semplicemente delinquenza perpetrata, aggravata dalla silenziosa complicità di molti. Augurare la morte per chi non lo sapesse è un reato che dovrebbe essere perseguibile d’ufficio. Riflettete se ha ancora senso chiamarlo calcio…”.
Diversi i messaggi d’affetto verso Benedetto, ma sono numerosi anche i messaggi che giustificano tale gesto. Difficile capire cosa accadrà nei prossimi giorni, ma la sensazione è che ad Alessandria si sia arrivati al limite, da entrambe le parti. A livello sportivo, la speranza è che si possa trovare una soluzione in grado di raddrizzare la barca, visto che i tempi per rimettersi in careggiata per l’Alessandria ci sono tutti. D’altro canto, la redazione di Piemonte Sport condanna, come sempre, ogni forma di odio e minaccia ed è solidale nei confronti di Enea Benedetto.