
La fine del girone d’andata dell’Eccellenza Girone B consegna una fotografia chiara: un campionato equilibrato, ma con alcune certezze tecniche e individuali che hanno fatto la differenza. La Top 11 racconta proprio questo: rendimento costante, peso specifico nelle partite e capacità di incidere, settimana dopo settimana.
In panchina non poteva che esserci Alberto Merlo, protagonista di una stagione fin qui super positiva con l’Alessandria. La sua squadra ha chiuso l’andata al primo posto in classifica e ha centrato anche la semifinale di Coppa, confermando solidità, organizzazione e una continuità che raramente si vede a questi livelli.
Tra i pali la scelta ricade su Russo dell’Albese, portiere della miglior difesa del torneo. I numeri parlano per lui: 10 clean sheet in un girone d’andata costruito su equilibrio e compattezza, marchio di fabbrica di un’Albese capace di sorprendere e, soprattutto, di confermarsi stabilmente ai vertici.
Il reparto difensivo premia affidabilità e minutaggio. Bonicco dell’Ovadese è stato sempre presente: 15 partite su 15, un dato che racconta meglio di qualsiasi analisi il suo peso nello scacchiere della squadra. Accanto a lui spazio ancora all’Albese con Muratore, simbolo di una retroguardia che ha saputo unire solidità, letture difensive e gol, mentre l’adattamento di Elnassry a centrocampo è una delle chiavi della stagione dei biancorossi, oggi secondi in classifica e autentica rivelazione del torneo.
In mezzo al campo emergono personalità e leadership. Nacci si è imposto come punto di riferimento, capace di guidare la squadra nei momenti decisivi, mentre Marchisone ha garantito continuità e presenza, risultando determinante nel dare equilibrio e qualità alla manovra.
Davanti, inevitabile la presenza di Diop, capocannoniere del girone e vero terminale offensivo dell’Eccellenza B. I suoi numeri certificano un’andata da protagonista assoluto, fatta non solo di gol, ma anche di peso specifico nelle partite che contano.
La Top 11 del girone d’andata è così il racconto di un campionato che ha già espresso gerarchie, ma che resta apertissimo. Squadre solide, individualità decisive e allenatori capaci di dare un’identità precisa: ingredienti che promettono un girone di ritorno ancora più combattuto.
