
ALESSANDRIA. L’Us Alessandria Calcio dovrà disputare due gare a porte chiuse e pagare un’ammenda di 750 euro. È quanto deciso dal Giudice Sportivo dopo l’ultimo turno di campionato, a seguito di una lunga serie di episodi ritenuti gravi e reiterati, avvenuti sugli spalti durante la partita dei grigi.
Nel dispositivo ufficiale si parla di un comportamento “incivile e inqualificabile” da parte di una parte della tifoseria. Nel corso del primo tempo sarebbero stati fatti esplodere in campo alcuni petardi: uno di questi è detonando a pochissima distanza dall’assistente arbitrale numero due, costringendolo a ricorrere alle cure dei sanitari per giramenti di testa e perdita dell’equilibrio.
La situazione, secondo quanto riportato negli atti, sarebbe poi ulteriormente degenerata nella ripresa, con cori denigratori e minacciosi, anche a contenuto discriminatorio, indirizzati nei confronti degli assistenti arbitrali. Al termine della gara, uno degli assistenti avrebbe inoltre segnalato di essere stato raggiunto da sputi, che lo hanno colpito alla casacca, al volto e alla testa. A questi episodi si sarebbero aggiunte ulteriori accensioni di petardi e fumogeni.
Nel provvedimento viene sottolineato come tali comportamenti non siano stati contrastati in modo efficace, evidenziando che la società non avrebbe messo in atto interventi idonei a tentare di far cessare le condotte contestate. Un passaggio che ha inciso in modo determinante sulla severità della sanzione.
Alla luce della decisione, l’Us Alessandria Calcio ha diffuso una nota ufficiale con cui annuncia la presentazione di ricorso, nei tempi e nei modi previsti dal Regolamento, contro la doppia giornata di porte chiuse inflitta dal Giudice Sportivo.
Una vicenda pesante, sotto il profilo sportivo e dell’immagine, che rischia di incidere anche sul cammino della squadra, chiamata ora ad affrontare le prossime partite casalinghe senza il sostegno del proprio pubblico, in attesa dell’esito del ricorso.
