
TERNI. C’è una partita che, più di altre, racconta lo stato d’animo di una stagione. Ternana–Bra, questo pomeriggio al Libero Liberati, è una di quelle. Non per il blasone dell’avversario, non per la cornice, ma per quello che chiede alle Fere: continuità, maturità, risposte.
La Ternana arriva da giorni intensi. Sul campo, due vittorie che hanno rimesso ordine e fiducia: Perugia in campionato, Brescia in Coppa. Fuori, una settimana tutt’altro che semplice, con il rumore di fondo che accompagna ormai da tempo il cammino rossoverde. È qui che la partita col Bra smette di essere “solo” una gara di dicembre e diventa un passaggio di identità.
La classifica racconta una Ternana dodicesima, a quota 19 punti, compressa in un Girone B dove basta poco per risalire e altrettanto poco per scivolare. Davanti ci sono squadre che hanno preso ritmo e certezze, dal Ravenna capolista all’Arezzo, passando per Ascoli e Guidonia. Dietro, invece, il margine non è rassicurante. Ogni passo falso pesa doppio.
Il Bra arriva a Terni con numeri diversi, ma con una solidità costruita nel silenzio. Sedicesimo posto, 14 punti, tre risultati utili consecutivi. Non è una squadra che fa rumore, ma è una squadra che resta in partita. E questo, per chi gioca in casa con l’obbligo di fare la gara, è spesso l’insidia peggiore.
In casa Ternana il campo torna centrale. Difesa tipo di nuovo insieme, dopo le rotazioni di Coppa. Durmush pronto a dare qualità tra le linee. Davanti, il tema è uno solo: Stefano Pettinari. L’esperienza, la capacità di leggere i momenti, la possibilità di essere l’uomo giusto accanto a Ferrante in una partita che chiede lucidità prima ancora che furia. È lui il volto della scelta: affidarsi a chi sa stare dentro le partite che contano.
Il Bra risponde con il suo 3-5-2 ordinato, con De Santis a guidare la linea e la coppia Sinani–Baldini davanti: concretezza e talento, senza fronzoli. Pautassi non ci sarà, ma l’idea di gioco resta chiara: difendersi con intelligenza, colpire quando si apre uno spazio.
Ternana–Bra è questo: una partita che non fa rumore prima, ma può farlo dopo. Perché nel Girone B, oggi più che mai, non esistono gare interlocutorie. Ogni domenica è una scelta. E al Liberati, stavolta, la Ternana è chiamata a sceglierla fino in fondo.
