domenica, Dicembre 14 2025

Storia scritta a Omegna: il primo derby contro Agrano tra gol e emozioni in campo

di Chiara Piotto
14 Dicembre 2025 3 min lettura

OMEGNA. Un derby che entra nella storia del calcio dilettantistico. Quello andato in scena allo stadio Liberazione di Omegna non è stato un semplice confronto di campionato, ma un evento carico di significato: il primo, inedito derby tra Omegna e Agrano, una sfida capace di raccontare la storia locale, l’identità di una città e delle sue frazioni. Novanta minuti che hanno unito sport, appartenenza e memoria, trasformando il campo in un luogo di racconto prima ancora che di competizione.

Una sfida molto sentita che chiude il girone d’andata senza vincitori né vinti. Il 2-2 finale fotografa una gara combattuta, intensa e ricca di emozioni, giocata a viso aperto da entrambe le formazioni. Un tempo a testa, perfettamente riflesso nel risultato: l’Omegna spinge, costruisce e crea, ma paga la poca precisione negli ultimi metri; l’Agrano, invece, rientra in campo nella ripresa con un piglio completamente diverso, aumentando ritmo e aggressività.

Al 12’ gli ospiti trovano il gol del vantaggio con Gherardini, cambiando volto al match, e al 21’ Ardizzoia firma anche il raddoppio. Ma l’Omegna non ci sta e tira fuori i denti: dopo appena due minuti accorcia le distanze con Bouchouit, riaprendo la partita. Quando tutto sembra ormai perduto, al 47’ arriva il gol di Iob che vale il pareggio e fa tirare un sospiro di sollievo ai rossoneri.

Per Omegna e Agrano è un punto dolceamaro: ai padroni di casa i tre punti avrebbero permesso di chiudere il girone d’andata nel migliore dei modi, mentre per l’Agrano una vittoria sarebbe stata un primo passo fondamentale verso la salvezza.

Omegna–Agrano, quando il derby si gioca anche dalle panchine

Il derby si è giocato anche dalle panchine, specchio fedele delle emozioni vissute in campo. Da una parte l’allenatore dell’Omegna ha cercato per tutta la gara di dettare calma ai suoi, invitando la squadra a ragionare e a non farsi trascinare dalla tensione del momento.

Dall’altra, nella ripresa, il carattere di mister Lopardo è emerso con forza: un secondo tempo vissuto in modo focoso, chiedendo a gran voce ai suoi di non abbassarsi e di continuare a giocare.

Le panchine hanno vissuto emozioni opposte e a specchio: l’urlo liberatorio accompagna i due gol dell’Agrano, ma viene subito smorzato dalla rete dell’Omegna che accorcia le distanze. Da lì, la panchina rossonera diventa un motore emotivo, spingendo la squadra fino all’assalto finale e al gol del pareggio, che fa esplodere di gioia tutto l’ambiente rossonero.

Un finale che racchiude il senso di una partita vissuta con il cuore in mano da giocatori, allenatori e tifosi. Così si è scritto il primo derby della storia tra Omegna e Agrano, una gara che va oltre il risultato e che resta come testimonianza della passione, dell’appartenenza e dell’identità sportiva di un intero territorio.

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