
VERCELLI. La corsa della Pro Vercelli in Coppa Italia si ferma ai quarti. Al “Silvio Piola” il Latina conquista la semifinale grazie a un gol di Ekuban nella seconda metà di gara, sfruttando l’unica vera occasione nitida di un match intenso ma non sempre brillante. Per i bianchi, che avevano approcciato la sfida con fiducia e un’idea chiara di maturità competitiva, resta il rammarico per un secondo tempo giocato all’assalto senza riuscire a rimettere la gara in equilibrio.
La serata era iniziata con un clima da grande occasione: pubblico attento, squadre concentrate e la consapevolezza che novanta minuti potessero valere un traguardo raro. Santoni, privo dello squalificato Iotti e con Furno ancora fuori, sceglie un undici consolidato, affidandosi a Passador tra i pali e al tridente Sow–Comi–Akpa Akpro per provare a scardinare la difesa pontina.
Dall’altra parte, Volpe presenta un Latina pragmatico, costretto a rinunciare a Basti ed Ercolano ma deciso a giocarsi la partita con ordine, intensità e un occhio attento alle transizioni. Le prime battute confermano l’atteggiamento dei nerazzurri, subito aggressivi e capaci di costruire le prime situazioni pericolose con Quieto e Parigi.
La Pro risponde con sprazzi di iniziativa, soprattutto grazie alla vivacità di Sow, il più intraprendente nella prima frazione. Il giovane attaccante crea due buone conclusioni, ma senza trovare lo specchio. Il ritmo resta discontinuo, le squadre si studiano, e il primo tempo si chiude sullo 0-0 dopo l’infortunio di Salvador, costretto a lasciare il campo per Livieri.
La ripresa si apre con un’occasione immediata per i bianchi, ma è il Latina a trovare il guizzo che cambia l’inerzia. Al 56’, Parigi controlla un pallone profondo e serve Ekuban nello spazio: il diagonale del ghanese è preciso, imprendibile, e porta avanti i pontini. Per la Pro è un colpo pesante, ma non definitivo.
Da quel momento in avanti i minuti si trasformano in un assedio. La Pro aumenta i giri, prova a scardinare il blocco difensivo con cross e conclusioni da fuori, chiama altre due volte Mastrantonio all’intervento e protesta per un tocco di mano in area – episodio giudicato non punibile per posizione congrua del braccio. Il portiere nerazzurro diventa protagonista nel finale, mentre Volpe richiama la squadra alla massima concentrazione, tra crampi e tentativi di spezzare il ritmo.
Nemmeno i cinque minuti di recupero cambiano la storia della serata. Al fischio finale l’esultanza è del Latina, che difende con ordine e cinismo il vantaggio e si prende un posto tra le prime quattro della competizione. La Pro, invece, deve fare i conti con un’eliminazione che lascia l’amaro in bocca più per le occasioni mancate che per il divario visto in campo.
Per Santoni e i suoi resta comunque il percorso in campionato, dove questa sconfitta potrà essere trasformata in motivo di crescita: una notte amara, sì, ma che racconta una squadra viva, che fino all’ultimo ha provato a cambiare il proprio destino.
