
MONCALIERI. Le parole erano arrivate domenica dagli spalti del “Nino Costa”, durante Moncalieri Women–Pro Palazzolo. Parole pesanti, sessiste, rivolte all’arbitra Arianna Quadro dopo il gol del pareggio del Moncalieri. Parole che hanno indignato società, tifosi e istituzioni. E oggi arriva la voce più autorevole della città: quella del sindaco Paolo Montagna.
Il primo cittadino di Moncalieri ha voluto prendere posizione con un messaggio fermo, chiaro, che va oltre la mera condanna del singolo episodio. È una riflessione più ampia, che richiama il senso di responsabilità collettiva e il ruolo dello sport come motore culturale.
“La Città di Moncalieri ha nella società Moncalieri Women una eccellenza sportiva – afferma Montagna – ma soprattutto uno strumento per fare cultura e testimonianza tramite lo sport della Moncalieri città per le donne, un piano di genere che abbiamo fortemente voluto.”
Il sindaco non minimizza quanto accaduto. Anzi, lo inquadra in un contesto più ampio, quello del contrasto quotidiano a ogni forma di sessismo: “L’episodio avvenuto nel corso dell’ultimo incontro rappresenta quanta strada ci sia ancora da compiere sulla via del contrasto al sessismo e alla violenza psicologica sulle donne, oltre che fisica.”
Montagna ci tiene però a sottolineare un elemento importante: la reazione immediata del pubblico. “Conta che sia i nostri tifosi che quelli avversari si siano ribellati a un singolo individuo rimasto all’età della pietra.”
Una condanna netta, che però lascia spazio anche a un gesto di vicinanza e prospettiva. Il sindaco rivolge infatti un messaggio diretto all’arbitra Quadro, destinataria degli insulti: “All’arbitra Quadro il mio abbraccio e quello della nostra Comunità. La aspetto a Moncalieri per raccontare la sua storia personale e sportiva ai ragazzi delle nostre scuole.”
Un invito che diventa proposta concreta, simbolica e potente:“Vorrei inaugurare un nuovo premio sportivo moncalierese dedicato alle donne, e mi piacerebbe portasse il suo nome.”
Un messaggio che trasforma un episodio triste in un’occasione di crescita collettiva. Perché a Moncalieri, come ha ribadito Montagna, lo sport è anche cultura, responsabilità e impegno quotidiano contro ogni discriminazione.
