Andrea Musacchio PINEROLO. È una partita che vale punti pesanti, ma soprattutto racconta un’altra verità: Pinerolo e Chieri sono oggi tra le squadre più giovani dell’Eccellenza piemontese. Le distinte ufficiali della gara di questa domenica — consultate nome per nome, anno per anno — certificano un dato impressionante. L’età media del Pinerolo è di 19,3 anni, quella del Chieri arriva appena a 20,1. Numeri che raramente si vedono in categoria e che restituiscono il peso reale di una sfida dove il futuro del calcio locale gioca titolare.
Il Pinerolo porta in distinta una squadra giovanissima, non soltanto negli undici di partenza ma soprattutto nelle alternative: numerosi 2006, diversi 2005 e addirittura un gruppo consistente di 2007, che compongono una delle panchine più “baby” dell’intero panorama regionale. Il dato colpisce ancora di più se si considera la situazione di classifica dei biancoblù: penultimi, sì, ma con una rosa che ha l’età media di una Juniores élite. In campo oggi vanno ragazzi di 17 e 18 anni chiamati a reggere l’urto di un campionato durissimo, spesso contro avversari con dieci anni di esperienza in più.
Il Chieri, dal canto suo, non è da meno. Anche i collinari presentano un gruppo a trazione giovane, con tanti 2005, 2006 e diversi 2007 convocati tra i cambi. Una scelta coerente con la filosofia del club, che da anni investe in un progetto tecnico basato sulla crescita, sulla formazione e sulla valorizzazione dei giocatori della propria filiera. L’età media di 20,1 anni rende il Chieri una delle squadre più verdi non solo del girone ma dell’intera Eccellenza regionale.
Guardando le distinte, colpisce la composizione quasi speculare delle due squadre: pochissimi over, una manciata di 2003–2004, e poi una cascata di 2005–2007 che riempiono ogni reparto. È un calcio diverso da quello tradizionale della categoria, più inesperto forse, ma certamente più dinamico, più veloce, più leggero. Una fotografia chiara del presente e forse anche del futuro.