
CUNEO. Non si placano le tensioni attorno a Cuneo–Acqui, recupero della 12ª giornata di Eccellenza che i padroni di casa hanno vinto 4-0. Dopo il durissimo comunicato diffuso in mattinata sulla regolarità della gara ripresa nonostante l’illuminazione precaria del Paschiero, questa mattina il club termale aggiunge un nuovo capitolo alla polemica: il terzo gol del Cuneo, secondo l’Acqui, non sarebbe mai entrato.
È la società bianconera a rilanciare la contestazione tramite un nuovo post ufficiale corredato da un video dell’azione incriminata. Il club utilizza toni netti: “La ripresa da dietro la porta del gol fantasma di Cuneo rende evidente come la palla, a nostro avviso, non possa in alcun modo essere entrata. Lo si capisce facilmente anche dalla reazione e dal linguaggio del corpo del giocatore avversario in maglia rossa più vicino all’azione, che né protesta né esulta rendendosi evidentemente conto che la palla non può essere entrata”.
Le immagini diffuse non offrono una prospettiva nitida e non permettono di stabilire con certezza se il pallone abbia superato completamente la linea. Ma l’Acqui ritiene che l’episodio sia l’ennesima anomalia di una serata che la società definisce “surreale” e termina il suo comunicato con l’hashtag “rispetto”.
Dal caso illuminazione al gol contestato: un recupero infinito. La protesta arriva poche ore dopo il precedente comunicato con cui l’Acqui denunciava la decisione dell’arbitro di riprendere la gara nonostante una metà campo fosse, secondo la società, “in condizioni di illuminazione gravemente insufficiente”. Dopo 40 minuti di sospensione e “senza un reale miglioramento”, la partita è ripartita, scelta che il club ha contestato duramente annunciando un ricorso ufficiale.
Ora la polemica si sposta sul presunto “gol fantasma”, quello del momentaneo 3-0, attribuito a Nacci. Un episodio che, secondo l’Acqui, avrebbe ulteriormente indirizzato un match già complicato, aggravando un quadro che il club definisce “difficilmente spiegabile con la logica”.
