
A volte una partita vale molto più dei tre punti. E ciò che è accaduto attorno a Bulè Bellinzago–Druentina, il pirotecnico 4-3 di domenica scorsa, ne è la prova più evidente. Una gara ricca di gol, emozioni, sorpassi e contro–sorpassi, che però ha avuto un peso ben più profondo sul destino delle due società. Una sorta di paradosso: una sola partita, due panchine scosse, due storie diverse ma intrecciate.
Il martedì della Druentina: prima l’esonero, poi il clamoroso dietrofront. Il primo effetto domino si è abbattuto sulla Druentina. Il ko in casa del Bulè aveva alimentato più di un malumore in una squadra già reduce da settimane complicate. Martedì, la società decide di esonerare il tecnico Christian Zullo, salvo poi cambiare completamente direzione poche ore più tardi, scegliendo la strada opposta: fiducia rinnovata e conferma dell’allenatore che aveva portato il club in Eccellenza.
Una giornata surreale, tra comunicati che si rincorrevano e una decisione finale che ha lasciato più interrogativi che certezze. Il Bulè, in quel momento, sembrava solo uno spettatore inconsapevole di un caos altrui.
Il mercoledì del Bulè: vittoria sì, ma classifica impietosa. Poi è arrivato il mercoledì, e la storia si è ribaltata. Nonostante il successo per 4-3, per il Bulè Bellinzago il risultato non è bastato. La classifica è rimasta un macigno: penultimo posto, a tre punti appena dalla decima, ma pur sempre in una zona rovente dove ogni passo falso pesa il doppio.
La dirigenza gialloblù ha deciso che era il momento di cambiare. Così è arrivato l’esonero del tecnico Paolo Manzini, un segnale forte che racconta quanto nervose siano le acque in casa Bulè nonostante i miglioramenti mostrati in campo. Un paradosso nel paradosso: la squadra che vince caccia l’allenatore, quella che perde lo conferma.
Una sfida che ha fatto più danni fuori dal campo che dentro. Bulè–Druentina è stata una partita bella, combattuta, intensa. Ma è stata soprattutto una partita che ha lasciato scorie pesanti. Ha scatenato riflessioni, dubbi, decisioni impulsive, ripensamenti e ribaltoni. Ha messo a nudo la fragilità emotiva di due club in piena lotta per la salvezza, dove ogni risultato sembra pesare come una sentenza.
Oggi, forse, la tempesta si è placata. Zullo resta alla Druentina, il Bulè Bellinzago ripartirà con un nuovo allenatore. La classifica non aspetta nessuno e il campionato corre veloce, ma la sensazione è che quella partita, finita 4-3 sul campo, sia proseguita ben oltre il triplice fischio.
Una partita nella partita. Una storia di Eccellenza che, in fondo, racconta quanto il calcio dilettantistico possa essere imprevedibile, emotivo e profondamente umano.
