Pinerolo, la tempesta perfetta: squadra allo sbando e classifica da incubo. Iaccarino promosso nuovo Ds

Foto Pinerolo Calcio

PINEROLO. Il Pinerolo vive il momento più buio della sua storia recente. Una squadra che solo pochi mesi fa lottava punto su punto per la Serie D e che, nella scorsa stagione, ha chiuso al secondo posto con 58 punti, ora si ritrova travolta da una crisi profonda, tecnica e dirigenziale. Una tempesta violentissima che sta inghiottendo tutto: risultati, certezze, identità. La classifica parla da sola e non concede interpretazioni: 1 punto in 13 giornate, appena 3 gol realizzati e addirittura 33 subiti. Numeri da naufragio.

Il Pinerolo è una nave alla deriva, lontanissima da un porto sicuro, incapace di ritrovare equilibrio e costantemente colpita da nuove onde, più alte delle precedenti. E mentre il campo continua a restituire sconfitte pesantissime – l’ultima, lo 0-4 contro l’Albese, senza mai dare la sensazione di poter competere – la società prova a muovere i primi, fragili passi per frenare la caduta.

Le prime mosse nel caos: un giovane talento e un nuovo direttore sportivo. Nelle ore che hanno preceduto il ko contro l’Albese, la società ha annunciato l’arrivo di un altro giovanissimo nella rosa di prima squadra: Welle Abdou, classe 2007, attaccante versatile, figlio d’arte, un ragazzo che nelle esperienze precedenti ha mostrato lampi di talento e fiuto del gol. Un innesto dal potenziale interessante, certo, ma che da solo non può invertire una rotta che oggi appare quasi impossibile da correggere.

Questa mattina è arrivata invece una mossa dirigenziale importante: la nomina di Alessandro Iaccarino come nuovo direttore sportivo.
Figura conosciuta e apprezzata in tutta la zona pinerolese, ex giocatore di San Secondo, Infernotto, Cavour e Nichelino, Iaccarino è stato per anni una colonna della struttura giovanile biancoblù. Prima responsabile della Scuola Calcio, poi del Settore Giovanile, adesso viene promosso in un ruolo cruciale in un momento drammatico. Una scelta interna, che parla di fiducia e ricostruzione, ma che porta con sé un peso enorme: ridare una direzione a una squadra che oggi una direzione non ce l’ha più.

Una classifica che fa paura: rischio -10 già domani. Il Pinerolo è ultimo, ma domani il distacco dal penultimo posto può diventare abissale. Se l’Acqui dovesse battere il Cuneo nel recupero, i biancoblù scivolerebbero a -10 dal 15° posto. Un baratro che complicherebbe ulteriormente la già disperata rincorsa almeno ai playout.

E tutto questo accade mentre cresce la contestazione della piazza, svegliata dal torpore di due anni in Serie D e da una stagione, quella passata, che aveva illuso tutti: il Pinerolo c’era, era competitivo, aveva una base solida. Doveva essere un campionato di transizione, uno di quelli in cui magari si fatica ma si riparte dal buon lavoro fatto. Invece si è trasformato, per ora, in un precipizio.

L’ultimo canto del cigno? Guardando oggi la squadra, quel secondo posto finale dello scorso anno sembra lontanissimo. Eppure è lì, nella memoria di tutti: un Pinerolo che teneva testa alla Valenzana fino all’ultima curva, un gruppo orgoglioso, strutturato, ben guidato, capace di competere per il vertice. Quella squadra è evaporata. E ciò che resta è un Pinerolo fragile, spaventato, senza fiducia.

Serve una scossa immediata. Iaccarino non avrà un compito semplice. La rosa va ricostruita mentalmente prima ancora che tecnicamente. La società dovrà fare scelte forti, rapide, limpide. I giocatori dovranno ritrovare dignità, orgoglio, identità. Perché oggi, l’unico vero obiettivo è uno: non affondare.

Il Pinerolo non è ancora condannato. La stagione può ancora cambiare rotta. Ma servono coraggio, lucidità e un cambio passo immediato, prima che questa tempesta si trasformi nell’inevitabile naufragio sportivo.


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