(Adnkronos) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà oggi a Parigi, dove incontrerà il capo dell’Eliseo Emmanuel Macron e dove sarà raggiunto dal capo della delegazione di Kiev Rustem Umerov in arrivo da Miami, che lo aggiornerà in modo dettagliato sull’esito dei negoziati di ieri tra Stati Uniti e Ucraina. Intanto sempre oggi l’inviato del presidente americano Donald Trump, Steve Witkoff, volerà a Mosca, dove domani è previsto l’incontro con il capo del Cremlino Vladimir Putin, come hanno riferito funzionari americani a diversi media Usa. Trump ha confermato il viaggio di Witkoff in Russia senza specificare la data.
Accompagnato dalla moglie, Olena Zelenska, il presidente ucraino sarà ricevuto questa mattina all’Eliseo da Macron per quella che sarà la decima visita di Zelensky in Francia dallo scoppio della guerra il 24 febbraio del 2022. Secondo la presidenza francese, Macron e Zelensky “discuteranno la situazione e le condizioni per una pace giusta e duratura, basandosi sui colloqui di Ginevra e sul piano americano, e in stretta consultazione con i nostri partner europei”. Esamineranno inoltre il lavoro svolto sulle garanzie di sicurezza nel quadro della Coalizione dei volontari, riporta Bfmtv.
Zelensky ha sottolineato ”l’importanza del dialogo costruttivo” per la pace in Ucraina dopo aver ricevuto dal ”capo della delegazione ucraina Rustem Umerov” il rapporto ”sui principali parametri del dialogo, sui suoi punti salienti e su alcuni risultati preliminari” dell’incontro tra Stati Uniti e Ucraina che si è svolto in Florida. Con un messaggio su X, Zelensky ha sottolineato che ”è importante che i colloqui abbiano una dinamica costruttiva e che tutte le questioni siano discusse apertamente e con un chiaro focus sulla garanzia della sovranità e degli interessi nazionali dell’Ucraina”.
Il presidente ucraino si è poi detto ”grato agli Stati Uniti, al team del presidente Trump e al presidente in persona per il tempo investito così intensamente nella definizione delle misure per porre fine alla guerra. Continueremo a lavorare. Attendo con impazienza di ricevere un rapporto completo dal nostro team durante un incontro personale”.
I negoziati tra Stati Uniti e Ucraina che si sono svolti a Miami si sono concentrati sulla definizione del confine di fatto con la Russia in base all’accordo di pace. Lo scrive Axios citando due funzionari ucraini che hanno descritto l’incontro, durato cinque ore, come “difficile” e “intenso”, ma produttivo.
“E’ stato intenso, ma non negativo. Apprezziamo molto il serio impegno degli Stati Uniti. La nostra posizione è che dobbiamo fare tutto il possibile per aiutare gli Stati Uniti a raggiungere il successo senza perdere il nostro Paese e impedire che si verifichi un’altra aggressione”, ha scritto uno dei funzionari ucraini ad Axios dopo l’incontro.
L’Alta Rappresentante dell’Ue, Kaja Kallas, a proposito dell’ipotesi di stabilire limiti numerici per l’esercito dell’Ucraina, nell’ambito delle trattative di pace, ha detto che è all’esercito russo, più che a quello ucraino, che andrebbero posti limiti, dato che rappresenta “un rischio” per tutti i Paesi vicini. Kallas ha parlato a Bruxelles a margine del Consiglio Esteri Difesa.
“In generale – ha affermato – non pensiamo sia giusto entrare nelle decisioni di Paesi sovrani su quanto sia grande il loro esercito; il mio punto è che, se ci sarà una pressione sull’esercito ucraino che non ha invaso nessuno, allora dovrebbe esserci pressione anche sull’esercito russo”.
Perché “in realtà l’esercito russo è quello che rappresenta un rischio per tutti. Non parlo dei Paesi europei, ma di tutti i Paesi vicini alla Russia. Basta guardare ai 19 Paesi che hanno invaso negli ultimi 100 anni: sono tutti a rischio, se gli eserciti russi sono grandi. Se il loro budget militare è grande com’è adesso, vorranno usare di nuovo” le armi, ha sottolineato.
Quanto ai finanziamenti a Kiev, il Belgio “ha preoccupazioni legittime” riguardo al prestito all’Ucraina basato sui beni congelati alla Russia, “ma tutti gli altri Stati membri hanno detto che sono disposti a condividere quei rischi. Non lasceremo il Consiglio Europeo di dicembre senza un risultato per il finanziamento dell’Ucraina” nei prossimi anni, ha detto Kallas.
Questa potrebbe essere una “settimana cruciale” per il futuro dell’Ucraina, ma Mosca “non vuole la pace”, ha affermato ancora. Nelle trattative per tentare di porre fine alla guerra, l’Ucraina è “sola” e, se anche gli europei fossero al tavolo, la sua posizione sarebbe “molto più forte”, ha scandito.
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