
BRA. La risposta che tutti si aspettavano è arrivata. Dopo il colpo durissimo della retrocessione d’ufficio del Rimini, che ha stravolto la classifica e cancellato punti fondamentali, il Bra ha mostrato la tenuta mentale che serve per restare vivo in un campionato complicato come la Serie C. E lo ha fatto con una prestazione di carattere, tornando dal campo dell’ultima giornata con la sensazione – forte e concreta – che i tre punti fossero alla portata.
La squadra di Fabio Nisticò ha dimostrato ancora una volta la propria qualità migliore: la cazzimma, quella capacità di restare sempre aggrappata alla partita, di soffrire, di ribattere colpo su colpo anche quando l’avversario è più attrezzato. Un segnale importante in un momento che avrebbe potuto far crollare chiunque, ma che invece il Bra ha trasformato in motivazione.
Dal sogno salvezza al penultimo posto: la classifica ribaltata. Il 21 novembre il Bra era reduce dalla vittoria sul Pontedera, un successo che aveva spalancato scenari entusiasmanti, con la salvezza diretta finalmente a portata di mano. Poi è arrivato il terremoto: l’esclusione del Rimini dal campionato, la classifica riscritta, i tre punti del Bra cancellati e una caduta improvvisa in penultima posizione.
Una beffa, certo. Ma non una condanna. Oggi il Bra guarda avanti e vede che il traguardo non è affatto lontano: per raggiungere il Livorno, prima squadra fuori dalla zona playout, servono solo quattro punti. Un distacco colmabile, soprattutto con l’atteggiamento visto nell’ultima gara.
Campobasso, sfida cruciale per rilanciare la stagione. In questo contesto, la partita contro il Campobasso assume un valore speciale. Non è una finale, ma ha l’importanza delle gare che segnano un prima e un dopo. Sbagliare non è un’opzione: un risultato positivo permetterebbe alla squadra di affrontare al meglio gli ultimi due impegni del 2025, contro Ternana e Juventus Next Gen, con entusiasmo e fiducia ritrovata.
Dal punto di vista mentale è la partita perfetta per misurare definitivamente la solidità del gruppo: riuscire a trasformare la rabbia dell’ingiustizia sportiva subita in energia positiva significherebbe presentarsi al nuovo anno con prospettive completamente diverse.
Un mese per cambiare tutto. Quello che sembrava un inverno nero può diventare un nuovo inizio. Il Bra ha già dimostrato di non mollare mai, di giocarsela contro chiunque, di avere un’identità definita. E soprattutto ha mostrato che, anche nei momenti più complicati, la squadra resta viva.
Dicembre offrirà tre partite che valgono un pezzo di futuro. Il Bra ci arriva con la testa alta, la consapevolezza giusta e una certezza: la salvezza è ancora lì, a portata di mano.
