
ASTI. Una giornata così, ad Asti, non si era mai vista. Gli ottavi di finale di Coppa Italia Serie D portano al “Censin Bosia” un’avversaria che rappresenta un pezzo di storia del calcio italiano: la Pistoiese. Una nobile decaduta, certo, ma pur sempre una società che vanta una partecipazione in Serie A e decenni di professionismo. Per i galletti, che mai erano arrivati così avanti in questa competizione, si tratta di un traguardo storico e di un’occasione per misurarsi con un passato che ritorna.
Il match – novanta minuti secchi più eventuali rigori – vale l’accesso ai quarti di finale, dove ad attendere ci sarà la vincente di Piacenza-Correggese. Ma per l’ambiente biancorosso è già festa grande: questa partita è una pietra miliare, un altro passo di un percorso che, tra difficoltà e sorprese, sta consegnando un’identità sempre più chiara alla squadra di Cascino.
Un pezzo di storia che torna ad Asti: i precedenti. Per ritrovare un Asti-Pistoiese bisogna tornare indietro di quasi quarant’anni. La memoria storica del calcio astigiano, Gianni Truffa de “La Nuova Provincia”, ha ricostruito l’ultimo incrocio tra le due società: sei partite tra il 1984 e il 1987, in Serie C1 e C2. Il bilancio parla chiaro: tre pareggi e tre vittorie della Pistoiese.
Indimenticabile lo 0-0 del dicembre ’84 e soprattutto l’1-1 del 19 maggio 1985 con il gol di Mimmo Marchese, in una stagione che vide entrambe retrocedere in C2. Poi altri confronti equilibrati, fino ai successi arancioni dell’86 e dell’87. E ancora più indietro nel tempo, la stagione 1980-81, quando la Pistoiese salì addirittura in Serie A, diventando una delle tre squadre italiane ad aver disputato un solo campionato nella massima serie (insieme a Carpi e Treviso).
Oggi le categorie sono cambiate, ma il fascino dell’incrocio resta intatto.
Asti, un momento speciale: mercato e un quarto di finale nel mirino. La gara arriva in un momento particolare della stagione biancorossa. Mister Cascino ha appena accolto Mazzucco, classe 2004, attaccante dal futuro interessante e simbolo di un mercato che continua a muoversi: dopo l’uscita dell’argentino Lugli e quella recentissima di Erbini, il direttore sportivo Isoldi valuta ancora un rinforzo di esperienza in mezzo al campo e un attaccante under.
In campionato, il rendimento casalingo non è stato brillante (una sola vittoria interna), ma la Coppa ha raccontato un’altra storia: solidità, spirito, crescita mentale. E l’arrivo della Pistoiese accende una città.
La Pistoiese arriva con tre vittorie di fila: Andreucci avverte i suoi. Dall’altra parte, gli arancioni sono lanciatissimi: tre vittorie consecutive e un rendimento in crescita, come ha ricordato il tecnico Antonio Andreucci, che ha definito la trasferta di Asti “non banale” e da affrontare “con spirito e atteggiamento invariati”.
Le sue parole alla vigilia sono chiare: “È una gara secca e vogliamo onorare la Coppa. Sarà una trasferta lunga e impegnativa anche mentalmente. L’approccio farà la differenza”.
La Pistoiese dovrà fare a meno degli squalificati e degli acciaccati (Biagi, Bertolo, Russo e forse Alluci), ma ritroverà una formazione competitiva, con possibili novità in campo: da Costa Pisani a Venturini, passando per Bastianelli, Rossi e Boschetti. E poi c’è Diallo, che in Coppa è già stato determinante.
