
Torino assiste a un’altra serata che resterà scolpita nella storia del tennis italiano. Jannik Sinner conquista per il secondo anno consecutivo le ATP Finals, superando Carlos Alcaraz in una finale di altissimo livello chiusa 7-6(4) 7-5 dopo oltre due ore di gioco. Un successo che vale molto più del titolo: certifica la definitiva consacrazione di un campione che sta cambiando il volto del tennis italiano e mondiale.
L’Inalpi Arena esplode in un boato quando il passante di Sinner chiude il match point. Davanti a quasi 13mila spettatori, il numero due del mondo alza al cielo il trofeo che Torino gli ha ormai cucito addosso. Una vittoria che arriva al termine di una stagione segnata dai duelli continui con Alcaraz: sei finali soltanto quest’anno, la distribuzione degli Slam come una partita a scacchi – Australian Open e Wimbledon a Sinner, Roland Garros e US Open allo spagnolo – e un equilibrio che, nella grande “bella”, si è spezzato dalla parte dell’azzurro.
Sinner non perde un set per tutta la settimana e porta a 31 la sua incredibile striscia di vittorie consecutive indoor, la più lunga della sua carriera. L’ultimo ko sul veloce al chiuso risale proprio qui, a Torino, contro Djokovic nel 2023: un ricordo distante anni luce dal Sinner maturo, glaciale e dominante visto quest’anno.
La finale: equilibrio, tensione e colpi da campione
La sfida comincia in un’atmosfera elettrica, con i due giocatori sostenuti da un tifo rispettoso e appassionato. Nei primi giochi regna l’equilibrio, interrotto solo da un lungo stop per un malore sugli spalti. Alla ripresa si capisce subito che Sinner ha il passo giusto negli scambi da fondo, mentre Alcaraz prova a spezzare il ritmo con il back e con le variazioni a rete.
Sul 5-4 lo spagnolo si fa massaggiare la coscia destra, poi torna in campo e si prende il primo set point del match. Sinner lo cancella con una seconda di servizio a 187 km/h, un colpo che racconta tutto del suo coraggio. Si arriva al tie-break, dove l’altoatesino è più lucido, più incisivo e più continuo: chiude 7-4 il primo parziale, confermando il rendimento straordinario mostrato nei tie-break (16 vinti su 19 nel 2025).
All’inizio del secondo set Alcaraz sorprende l’avversario con un break immediato, favorito anche dal calo di precisione della prima di Sinner. Il 3-1 sembra poter indirizzare il parziale, ma l’azzurro non molla mai la presa: sul 3-2 trova la sua prima palla break della partita e la trasforma con una smorzata perfetta.
Da lì in poi è una lunga battaglia mentale. Sinner salva un’altra situazione delicata al servizio sfruttando un errore di dritto dello spagnolo, poi alza ancora i giri del motore quando la partita sembra scivolare verso il tie-break.
Sul 6-5 a suo favore il numero due del mondo costruisce l’occasione decisiva con un rovescio lungolinea millimetrico. Il match point arriva dopo un palleggio intenso, con Alcaraz che forza il rovescio e sbaglia. Torino esplode, e con lei un intero Paese.
Sinner, un anno da ricordare
Alcaraz chiude comunque la stagione da numero uno del mondo, ma il dato più impressionante riguarda il rendimento specifico: Sinner ha accumulato quasi la stessa quantità di punti pur avendo saltato tre mesi di tornei per la sospensione legata al caso Clostebol. Ha giocato meno, ma ha vinto di più: un segnale inequivocabile della sua costanza, del suo livello e della sua forza mentale.
Torino gli consegna la seconda corona consecutiva. L’Italia si scopre ancora una volta al vertice del tennis globale. E Sinner, ancora lui, si prende un posto sempre più stabile nella storia di questo sport.
