Lapadula torna a Collegno e dona un defibrillatore alla sua ex squadra: “Il calcio è anche educazione, prevenzione e comunità”

COLLEGNO. Un ritorno alle origini, ventun anni dopo. Sabato 15 novembre alle ore 10.30 Gianluca Lapadula, attaccante dello Spezia Calcio e della Nazionale peruviana, varcherà nuovamente i cancelli del campo di via Vespucci 1 a Collegno, dove tutto ebbe inizio. Il bomber torinese, cresciuto nel vivaio del Paradiso Collegno, tornerà nella società che lo lanciò nel mondo del calcio per un gesto dal valore speciale: la donazione di un defibrillatore di ultima generazione alla Polisportiva che lo accolse da ragazzo e lo vide esplodere come talento.

Il ritorno del “ragazzo del Paradiso”

Lapadula ha scelto di compiere un gesto concreto e simbolico allo stesso tempo: restituire qualcosa al club che lo ha formato, donando uno strumento salvavita che potrà garantire maggiore sicurezza a oltre 200 tra bambini, ragazzi, dirigenti e allenatori. L’iniziativa sarà accompagnata da una dimostrazione pratica sull’uso del DAE a cura della Croce di Collegno, con la partecipazione dei volontari e delle istituzioni locali.

Ad accoglierlo, insieme al presidente del Paradiso Collegno Franco Mesiano, saranno il Segretario Regionale LND Roberto Scrofani, l’assessore allo sport Gianluca Treccarichi, i rappresentanti di Carabinieri e Polizia locale e il presidente della Croce di Collegno Claudio Allemanno, che sottolinea l’importanza della prevenzione: “Insegnare ai giovani le tecniche di rianimazione e l’uso del defibrillatore significa fornire competenze salvavita preziose per il presente e per il futuro”.

“Un gesto di cuore, per chi mi ha fatto crescere”

Per Lapadula, che a Collegno ha giocato con la maglia numero 11 tra il 2004 e il 2006, si tratta di un ritorno dal grande valore emotivo. “Tornare dove tutto è cominciato è un’emozione unica. Il calcio non è solo passione e gioco, ma anche educazione, prevenzione e comunità. Sapere di poter contribuire a salvare delle vite mi rende orgoglioso”, racconta l’attaccante.

Il presidente Mesiano parla di un gesto che va oltre il campo: “Gianluca è sempre stato un giocatore determinato, con una grande forza di volontà. È rimasto un campione anche fuori dal campo. Donare un defibrillatore è un segno di riconoscenza e di sensibilità straordinario”.

Un simbolo di sicurezza e di memoria

Il defibrillatore donato – un Life-Point PRO AED, semi-automatico e dotato di intelligenza artificiale – è adatto sia per adulti sia per bambini e sarà custodito presso la struttura del Paradiso Collegno. Un dono che assume un significato profondo: ogni anno in Italia si registrano circa 60.000 arresti cardiaci extraospedalieri, di cui un migliaio riguardano giovani under 35. Avere un DAE sempre funzionante e personale formato può davvero fare la differenza.

Una carriera tra Italia e mondo

Torinese classe 1990, Lapadula ha cominciato nella Juventus, per poi passare al Paradiso Collegno e intraprendere una carriera che lo ha portato tra i professionisti con Milan, Genoa, Lecce, Benevento, Cagliari e Spezia, oltre a numerose esperienze in Serie B e all’estero, dove ha vinto in Slovenia con il Gorica. Oggi, con quasi 200 gol tra i professionisti, continua a segnare e a rappresentare il Perù, di cui è anche capitano e simbolo di orgoglio nazionale.

Sabato, però, non ci sarà spazio per le luci dei riflettori, ma solo per un abbraccio: quello tra un campione e la comunità che lo ha visto crescere, uniti da un gesto di “cuore” che vale più di qualsiasi gol.


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