
VICENZA. C’è aria di vecchi tempi al “Romeo Menti”. Quella tra L.R. Vicenza e Pro Vercelli, valida per il secondo turno di Coppa Italia Serie C, non è soltanto una sfida di metà settimana: è un confronto tra due piazze storiche del calcio italiano, oggi chiamate a ritrovare certezze e continuità.
Due squadre in transizione. Da una parte il Vicenza di Alberto Gallo, alle prese con un periodo di cambiamento e con la necessità di far ruotare la rosa per gestire infortuni e squalifiche.
Dall’altra, la Pro Vercelli di Michele Santoni, che continua a dare forma a un progetto tecnico chiaro, fatto di giovani, intensità e principi di gioco riconoscibili.
Per entrambe, questa gara rappresenta qualcosa di più di un semplice turno di Coppa: un’occasione per consolidare il proprio percorso, testare nuove soluzioni e dare minuti a chi, finora, ha trovato meno spazio.
Il Vicenza tra emergenza e opportunità. Le assenze non mancano: Rada, Cavion, Pellizzari e Benassai sono ai box, Talarico non convocato, Fantoni squalificato. Il tecnico biancorosso è quindi costretto a ridisegnare la squadra, ma senza rinunciare alla sua idea di calcio propositivo.
Davanti a Massolo spazio ai giovani, con Vescovi e Sandon chiamati a guidare la difesa, mentre a centrocampo Zonta e Cester avranno il compito di dare equilibrio e geometrie. A completare la mediana ci saranno i ragazzi del vivaio: Broggian, Rosa e Golin, simbolo di una linea verde che il Vicenza vuole continuare a valorizzare.
In avanti, Alessio sarà il punto di riferimento offensivo, con Capello e Stuckler pronti a supportarlo. Non è escluso che Gallo opti per un 3-4-1-2 con un trequartista tra le linee, per dare più imprevedibilità al gioco.
Più che un’emergenza, una possibilità di vedere il futuro del Vicenza all’opera.
Pro Vercelli: giovani, coraggio e continuità. Dopo l’ottimo periodo in campionato, la Pro Vercelli si presenta al “Menti” con fiducia e una filosofia ormai consolidata. Fuori Comi e Livieri, ma Santoni non cambia l’impianto del suo 4-3-3: gioco verticale, pressing organizzato e un gruppo giovane che sta crescendo settimana dopo settimana.
In regia ci sarà Emmanuello, ex biancorosso, simbolo di un equilibrio tra esperienza e freschezza. Ai suoi lati agiranno Rutigliano e Tarantola, mentre davanti spazio al tridente composto da Ousseynou Sow, Coppola e Mallah, tre elementi che incarnano perfettamente il nuovo corso vercellese.
Santoni ha costruito una squadra che gioca con personalità, che sa adattarsi ma non rinuncia alla propria identità. E questa Coppa, per i piemontesi, è un terreno fertile per dare continuità al lavoro e offrire minuti preziosi a chi scalpita alle spalle dei titolari.
Tradizione e prospettive. Vicenza e Pro Vercelli si ritrovano, dopo decenni di incroci tra Serie B e C, in una sfida che racconta molto più del risultato finale. Due club con storie gloriose e ambizioni diverse ma compatibili: da un lato la necessità di tornare protagonisti, dall’altro la volontà di crescere con un progetto tecnico coerente e sostenibile.
Al “Menti” sarà anche una partita tra visioni: quella del Vicenza, che deve ritrovarsi, e quella della Pro Vercelli, che sta imparando a conoscersi davvero.
Non è solo Coppa Italia Serie C, ma un piccolo saggio di futuro per due squadre che, nel calcio italiano, vogliono tornare a occupare il posto che spetta loro.
