(Adnkronos) – Le malattie neurologiche, che interessano oltre 6 milioni di persone, con un impatto economico che supera l’1,5% del Pil, rappresentano una delle più urgenti priorità sanitarie di oggi: sono la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte in Italia. In questo scenario la neurologia italiana è chiamata a una svolta decisiva, perché la vera sfida non è solo curare meglio, ma anticipare la diagnosi, rafforzare la prevenzione e costruire percorsi assistenziali più vicini ai bisogni concreti delle persone. Sono i temi al centro del Congresso nazionale della Società italiana di neurologia (Sin), in corso a Padova fino al 28 ottobre, che riunisce l’intera comunità scientifica per ridefinire il ruolo della specialità nel Servizio sanitario nazionale. “Abbiamo il dovere di ripensare la neurologia in chiave moderna, con una visione che integri innovazione, sostenibilità e presa in carico continua del paziente – afferma Alessandro Padovani, presidente uscente Sin – Solo così potremo rispondere all’aumento della domanda assistenziale e valorizzare il ruolo strategico della nostra disciplina all’interno del Ssn”.
La neurologia italiana – spiegano gli esperti in una nota – di fronte all’invecchiamento della popolazione e all’aumento dell’incidenza di malattie neurodegenerative e cerebrovascolari, si impone un cambio di passo verso un approccio più integrato, che unisca prevenzione, diagnosi precoce e innovazione terapeutica. In questa direzione, la Sin ha promosso con forza il concetto di ‘Salute del cervello’, un paradigma che va oltre la gestione della malattia e abbraccia una visione globale del benessere cognitivo e fisico lungo tutto l’arco della vita. Un cambio di prospettiva che valorizza stili di vita sani, interventi di prevenzione e un’attenzione continua alla salute neurologica.
Tra le iniziative concrete spicca il ‘Decalogo per la salute del cervello’, elaborato recentemente dalla Sin: 10 raccomandazioni scientificamente fondate per preservare la funzionalità del sistema nervoso. Tra queste: attività fisica regolare; dieta mediterranea; sonno adeguato; stimolazione cognitiva; gestione dello stress; vita sociale attiva; prevenzione dei traumi cranici; controllo della salute cardiovascolare, visiva e uditiva; evitamento di sostanze nocive e tutela della salute mentale. L’obiettivo è ridurre il rischio di patologie neurologiche e promuovere una cultura della prevenzione riconosciuta ormai come priorità di sanità pubblica. “Il decalogo rappresenta un punto di svolta culturale: vogliamo che ogni cittadino diventi protagonista attivo della propria salute cerebrale – sottolinea Maurizio Corbetta, presidente del 55° Congresso Sin – Solo con una maggiore consapevolezza individuale possiamo sperare di incidere realmente sull’insorgenza delle patologie neurodegenerative”.
Sul fronte della ricerca – evidenziano gli esperti – la neurologia si sta trasformando “grazie a strumenti sempre più innovativi: dai biomarcatori plasmatici alle neuroimmagini avanzate, fino alle terapie innovative come gli anticorpi monoclonali per ‘Alzheimer e le terapie geniche per le malattie rare”. Tuttavia, per tradurre queste innovazioni in benefici reali per i pazienti è necessaria una profonda “riorganizzazione dei percorsi di cura: servono reti cliniche integrate, una vera continuità tra ospedale e territorio, e soluzioni digitali per il monitoraggio continuo”. Il Congresso Sin 2025 si propone quindi come un punto d’incontro tra ricerca e pratica clinica, dove la collaborazione tra specialisti diventa motore di innovazione con l’obiettivo di ridurre la disabilità, garantire un accesso omogeneo alle terapie su tutto il territorio e contribuire alla trasformazione del sistema sanitario nazionale. “Innovare con responsabilità – rimarca Sin – è il principio guida del congresso: solo una neurologia capace di coniugare rigore scientifico, efficienza organizzativa e centralità della persona” potrà affrontare efficacemente le sfide poste dall’invecchiamento e dalla crescente complessità assistenziale.
“La neurologia del futuro sarà sempre più personalizzata, predittiva e prossima alle persone – dichiara Mario Zappia, nuovo presidente della Sin – Ma per renderla davvero accessibile a tutti dobbiamo intervenire ora su formazione, governance e integrazione dei servizi”. A conferma della vitalità del settore c’è la crescita costante della produzione scientifica e delle collaborazioni internazionali: tra il 2022 e il 2025, il 53,2% delle pubblicazioni italiane è stato co-firmato con centri esteri, rispetto al 49,5% del triennio precedente, grazie soprattutto ai giovani neurologi. Particolarmente significativo è anche il dato sulla qualità: su 6.755 articoli pubblicati da autori italiani, 4.639 sono su dati originali, contribuendo in modo attivo alla produzione di nuove evidenze. Sul piano dei contenuti, si rileva un crescente interesse per ambiti emergenti come la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), i disturbi cognitivi e le cefalee, accanto ai temi di maggiore impatto per il Ssn.
A testimonianza della crescente attenzione istituzionale verso le tematiche neurologiche – segnala la Sin – nella recente bozza del disegno di legge di Bilancio sono stati inseriti numerosi elementi di diretto interesse per la comunità neurologica. Un risultato che riflette “il lavoro costante portato avanti in questi 2 anni non solo attraverso gli intergruppi parlamentari, ma anche grazie a un dialogo continuo con le istituzioni sanitarie nazionali”. Tra le misure più rilevanti per la Sin: lo stanziamento di risorse per l’introduzione dei biomarcatori plasmatici nei percorsi di diagnosi precoce dell’Alzheimer; il rafforzamento della rete territoriale per la gestione delle cronicità neurologiche, con particolare attenzione a malattie come Parkinson, Sla e demenze; il finanziamento di programmi formativi per la neurologia di comunità e la gestione integrata dei pazienti. Un riconoscimento concreto della centralità della neurologia nelle strategie di salute pubblica del Paese, che apre prospettive importanti per il futuro della disciplina.
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