
ALESSANDRIA. Una partita infinita, intensa e piena di episodi. Al “Moccagatta” di Alessandria la Juventus Next Gen cade 4-2 contro il Ravenna, al termine di una sfida durata oltre 100 minuti complessivi tra falli, interruzioni e ben 17 minuti di recupero totali. I bianconeri di Massimo Brambilla, nonostante una buona reazione e il pareggio firmato da Amaradio, si arrendono alla solidità e al cinismo della capolista, che conferma il suo straordinario stato di forma con la sesta vittoria consecutiva.
Primo tempo: Ravenna avanti nel finale. Il match si è acceso sin dai primi minuti, ma anche interrotto spesso. Già al 2’ il gioco si ferma per un duro scontro che costringe Tenkorang a lunghe cure a bordo campo. La Juventus prova a prendere il controllo, ma è il Ravenna a rendersi pericoloso per primo con Luciani, mentre i bianconeri si affidano alle accelerazioni di Owusu e ai piazzati di Puczka.
La svolta al 40’: Spini sorprende Mangiapoco con una conclusione velenosa che vale il vantaggio ospite. Prima dell’intervallo, il direttore di gara distribuisce due cartellini gialli – Rossetti e Bianconi – in una frazione spezzettata e ricca di duelli fisici.
Ripresa: rimonta Juve, poi dominio Ravenna. Nella ripresa la Juventus parte forte e trova il pari con Amaradio, bravo a ribadire in rete dopo un rimpallo in area. Il gol viene convalidato solo dopo un lungo check al VAR durato circa tre minuti, preludio a un secondo tempo ancora più movimentato.
Il Ravenna, però, reagisce con autorità: Luciani riporta avanti i giallorossi al 62’ e, due minuti più tardi, Motti sigla il 3-1 con un tiro dalla distanza su cui Mangiapoco non è perfetto. Brambilla prova a cambiare volto alla squadra, inserendo giovani forze come Pugno, che all’81’ trova la sua prima rete tra i professionisti con un colpo di testa preciso sul cross di Puczka.
Nel finale succede di tutto: la Juve sfiora due volte il pareggio, prima con Amaradio e poi con Turicchia, fermato sulla linea. Ma al 97’ il Ravenna ottiene un rigore dopo il check del FVS, trasformato da Motti, che firma la doppietta personale e chiude definitivamente la gara.
Ravenna inarrestabile, Juventus sconfitta ma viva. La Juventus Next Gen, pur mostrando buoni tratti di gioco e carattere, paga i troppi cali di concentrazione difensiva e una gestione difficile delle tante interruzioni. Il Ravenna, invece, conferma di essere la squadra più in forma del girone: solida, cinica e pronta a sfruttare ogni occasione.
Il tabellino finale recita Juventus Next Gen 2, Ravenna 4, ma dietro i numeri c’è una partita piena di episodi, con tempi dilatati, lunghe pause per i controlli al VAR e quasi 20 minuti complessivi di extra time. Una gara che, pur nella sconfitta, lascerà esperienza e consapevolezza ai giovani bianconeri.