
TORINO. Il giudice sportivo del Comitato provinciale di Torino ha emesso le sue decisioni dopo i fatti di domenica 31 agosto al Super Oscar, quando al termine della partita Under 14 tra Volpiano Pianese e CSF Carmagnola si era verificata l’aggressione che aveva scioccato il calcio giovanile piemontese.
A farne le spese è anche Thomas Sarritzu, il portiere tredicenne del Volpiano vittima dell’assalto da parte del genitore di un avversario. Il ragazzo, che “nell’occasione aveva reagito a sfottò e provocazioni dando il via a una rissa in mezzo al campo”, è stato squalificato per un anno: non potrà giocare fino al 4 settembre 2026.
“Vista la gravità della condotta violenta assunta da ragazzi in età giovanissima, che inficia i sani principi dello sport – si legge nel provvedimento firmato dal giudice Roberta Lapa – è stata decisa una sanzione di considerevole ed esemplare entità”. Secondo il comunicato, Thomas avrebbe colpito con pugni e manate un avversario a terra, innescando il parapiglia che ha poi portato all’irruzione in campo del genitore.
Stessa sanzione, dodici mesi di stop, per Cristian Barbero del Carmagnola, ritenuto colpevole di aver partecipato attivamente alla rissa colpendo un avversario alla nuca, alimentando ulteriormente la tensione.
Provvedimento anche nei confronti del padre di Thomas, Angelo Sarritzu, in campo come guardalinee per il Volpiano: per lui sei mesi di squalifica con la motivazione di aver assunto a sua volta una condotta violenta nei confronti di una persona non tesserata.
Non sono mancate le sanzioni economiche. Sia il Volpiano Pianese sia il Carmagnola dovranno pagare 150 euro di ammenda per responsabilità oggettiva legata ai comportamenti dei propri tesserati, mentre al Paradiso Collegno, società ospitante, è stata inflitta una multa da 200 euro per non aver impedito l’ingresso in campo dell’aggressore proveniente dagli spalti.
Un verdetto pesante, che da un lato colpisce duramente i ragazzi protagonisti della rissa e dall’altro cerca di dare un segnale forte contro la violenza, riaffermando l’urgenza di proteggere lo sport giovanile come luogo di rispetto, educazione e crescita.