
COLLEGNO. Il CSF Carmagnola Queencar torna a prendere posizione dopo i gravi fatti di domenica 31 agosto durante il torneo Super Oscar, che hanno visto l’aggressione al giovane portiere del Volpiano Pianese da parte di un genitore sugli spalti. In un nuovo comunicato firmato dal presidente Alessio Russo, la società ha ribadito la “ferma condanna di ogni forma di violenza” e il proprio distacco da quanto accaduto.
“Lo sport deve essere occasione di preparazione, gioco di squadra, concentrazione e confronto – si legge nella nota – non c’è spazio per condotte violente, tanto meno durante una competizione giovanile”. Il club carmagnolese ha espresso rammarico per l’episodio, sottolineando però come l’eco mediatico stia ingiustamente sovrapponendo l’immagine della società a quella di un singolo individuo, che ha agito in piena autonomia e senza alcuna possibilità di controllo da parte del sodalizio.
Russo ha rimarcato che tale sovrapposizione rischia di vanificare anni di lavoro e di impegno nella promozione dei valori sportivi, condivisi quotidianamente da dirigenti, staff e atleti.
Non è mancata una risposta anche agli attacchi social: “L’uso di espressioni diffamatorie e denigratorie contro la società – avverte il comunicato – sarà oggetto di valutazione per un eventuale intervento dell’Autorità Giudiziaria, affinché vengano adottati i provvedimenti opportuni”.
Allo stesso tempo, il CSF Carmagnola ha voluto ringraziare i tanti sostenitori che hanno espresso vicinanza e solidarietà nelle ultime ore, riconoscendo che il gesto di un singolo non può ricadere sull’intera comunità sportiva. La società ha inoltre sottolineato la condotta esemplare dei giovani atleti di entrambe le squadre, che, pur di fronte a un episodio grave, hanno saputo rientrare in panchina senza esasperare ulteriormente la situazione.
“È questo – ha concluso il presidente Russo – il segnale più forte: la violenza non può attecchire laddove crescono i valori dello sport”.