Israele-Siria, accordo per cessate il fuoco immediato. Gaza, “spari Idf su centri aiuti: 26 morti”

(Adnkronos) –
Cessate il fuoco immediato e totale tra Israele e Siria. Ad annunciarlo il presidente siriano Ahmed al-Sharaa in seguito ai sanguinosi scontri degli ultimi giorni nella provincia a maggioranza drusa di Suwayda. La decisione arriva nel tentativo di fermare l'escalation di violenza che ha sconvolto la regione. In una nota ufficiale, la presidenza siriana ha invitato tutte le parti coinvolte a rispettare pienamente la tregua e a porre fine alle ostilità in ogni zona del Paese. "Qualsiasi violazione del cessate il fuoco sarà considerata una chiara violazione della sovranità", si legge nel comunicato. Al-Sharaa ha ribadito l’impegno del governo a difendere le minoranze religiose e comunitarie del Paese, all’indomani di violenti scontri settari che, nella sola provincia drusa di Suwayda, nel sud della Siria, hanno causato oltre 700 morti in una settimana. "Lo Stato siriano si impegna a proteggere tutte le minoranze e comunità del Paese. Condanniamo ogni crimine commesso a Suwayda", ha dichiarato al-Sharaa in un discorso trasmesso in diretta televisiva, poche ore dopo che la presidenza aveva annunciato un "cessate il fuoco immediato" nella regione. Ieri l'ambasciatore americano in Turchia, inviato speciale Usa per la Siria, Tom Barrack aveva anticipato che "il primo ministro israeliano Netanyahu e il presidente siriano Ahmed al-Sharaa, sostenuti dal segretario di Stato Usa Rubio, hanno concordato un cessate il fuoco sottoscritto da Turchia, Giordania e dai Paesi limitrofi". "Invitiamo drusi, beduini e sunniti a deporre le armi e, insieme ad altre minoranze, a costruire una nuova e unita identità siriana in pace e prosperità con i paesi limitrofi", aveva inoltre scritto Barrack su X. "Raid di Israele nei pressi di due centri di distribuzione umanitaria nella Striscia di Gaza, almeno 26 morti e oltre 100 feriti". Lo ha riferito Mahmoud Bassal, portavoce della Difesa civile locale, denunciando un nuovo episodio di violenza contro civili in cerca di aiuti nel sud del territorio palestinese, devastato dalla guerra. Secondo la ricostruzione fornita all’Afp, 22 persone sono morte nei pressi di un centro situato a sud-ovest di Khan Younis e altre quattro a nord-ovest di Rafah. Entrambi gli attacchi sarebbero attribuibili, secondo Bassal, a "colpi israeliani". Le autorità israeliane non hanno ancora commentato l’accaduto "Abbiamo recuperato la maggior parte degli ostaggi. A breve ne arriveranno altri 10 e speriamo di concludere rapidamente", ha affermato Trump durante una cena con i senatori repubblicani. Il tycoon ha anche elogiato il suo inviato in Medio Oriente Steve Witkoff definendolo “fantastico”. L'attuale proposta di cessate il fuoco tra Israele e Hamas include termini che richiedono la restituzione di 10 ostaggi e dei resti di altri 18. In cambio, Israele dovrebbe rilasciare un numero imprecisato di palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Intanto l'ala armata di Hamas ha accusato Israele di bloccare un accordo nel contesto dei colloqui per un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio degli ostaggi a Gaza. Abu Obaida, portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, ha dichiarato in un video che Hamas "ha sempre proposto un accordo completo che prevede il ritorno di tutti gli ostaggi in una volta sola", ma Israele avrebbe "respinto ciò che abbiamo proposto". "Se il nemico rimane ostinato in questo giro di negoziati, non possiamo garantire un ritorno alle proposte di accordo parziale, incluso l’offerta di scambio di 10 prigionieri", ha aggiunto. Mentre secondo Israele Hamas sta "puntando i piedi" nei colloqui in corso a Doha per il cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano incontrando i giornalisti durante un briefing. "Israele è pronto a portare a termine i negoziati con Hamas, ma il rifiuto e la reticenza sollevano dubbi sulla serietà di Hamas", ha affermato il funzionario, secondo cui la fazione palestinese "pensa che il tempo sia a suo favore". In particolare, secondo il funzionario, Hamas non appare disposta a trovare un compromesso sul numero dei prigionieri palestinesi che verrebbero rilasciati in cambio di ogni ostaggio liberato e "questo sta ritardando il cessate il fuoco". E' di ieri un nuovo appello di Papa Leone XIV durante il colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, all’indomani del bombardamento israeliano che ha colpito l’unica chiesa cattolica di Gaza, "a un rinnovato impegno per i negoziati, un cessate il fuoco e la fine della guerra". Netanyahu ha dal canto suo espresso "il rammarico di Israele per il tragico incidente , ha affremato che Israele è vicino a un accordo con Hamas e ha poi invitato Papa Leone XIV a recarsi in visita in Israele. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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