
È ufficiale: il Valfenera è salvo. Dopo settimane di attesa, polemiche e ricorsi, il Collegio di Garanzia del CONI ha accolto il ricorso della società astigiana, ristabilendo il 3-0 a tavolino contro il Pecetto e riscrivendo definitivamente la classifica del girone F di Seconda Categoria. Un verdetto che cambia il destino di due squadre e chiude uno dei casi sportivi più intricati dell’anno in Piemonte.
La partita incriminata è quella del 26 gennaio scorso, Valfenera-Pecetto. In quell’occasione, la squadra torinese schierò in campo un giocatore non regolarmente tesserato, Luca Polimeni. Il Valfenera presentò immediatamente reclamo e il Giudice Sportivo territoriale gli diede ragione: 3-0 a tavolino, vittoria e tre punti che sembravano consolidati.
Ma il colpo di scena arrivò con la decisione della Corte Sportiva d’Appello, che annullò la sanzione e omologò il risultato del campo (0-1 per il Pecetto), ritenendo che si fosse trattato di un errore “non consapevole” da parte del club torinese. Una motivazione che ha sollevato un polverone: come può un errore tecnico, seppur in buona fede, non comportare comunque la sconfitta a tavolino, come previsto dal regolamento?
Il Valfenera non ha accettato la sentenza e si è rivolto al massimo grado della giustizia sportiva. E il 20 maggio, il Collegio di Garanzia dello Sport ha fatto chiarezza: accolto il ricorso della società astigiana, confermato il 3-0 a tavolino e condannato il Pecetto al pagamento delle spese processuali, pari a 2.000 euro.
Il verdetto ha avuto effetti immediati sulla classifica: grazie ai tre punti restituiti, il Valfenera sale a quota 30 e stacca di otto lunghezze la Sommarivese, tredicesima. E qui interviene un altro regolamento: quando tra la dodicesima e la tredicesima c’è un divario pari o superiore a 8 punti, il playout non si gioca. Risultato? Valfenera salvo senza passare dalla post-season, Sommarivese retrocessa in Terza Categoria senza la possibilità di giocarsi la salvezza sul campo.
Un epilogo amaro per la Sommarivese, costretta a salutare la categoria per un verdetto giunto da Roma e non dal rettangolo verde. E una salvezza che il Valfenera festeggia, anche se il sapore è inevitabilmente diverso, segnato da una lunga battaglia legale.
Il caso Valfenera-Pecetto resterà nella memoria come uno dei precedenti più discussi e divisivi del calcio dilettantistico piemontese. Un esempio di quanto sia sottile, a volte, il confine tra giustizia sportiva e sentimento sportivo.