TORINO. Il Vanchiglia chiude il campionato di Eccellenza girone B con un ottavo posto da applausi e, soprattutto, con un primo posto che vale più di mille vittorie: quello nella speciale classifica della valorizzazione dei giovani. A tirare le fila di una stagione difficile ma entusiasmante è il tecnico Ramin Binandeh, protagonista con la sua squadra di un’annata costruita settimana dopo settimana, in cui molti davano il gruppo granata come spacciato.
“Anche questa stagione è stata archiviata: 40 punti, ottavi classificati e primi nella valorizzazione dei giovani. Un risultato da incorniciare – commenta l’allenatore – perché è stata una stagione di grandi cambiamenti e di ringiovanimento della rosa. Nonostante le difficoltà, abbiamo sempre remato nella stessa direzione: società, staff, giocatori”.
Binandeh non nasconde l’orgoglio per il cammino fatto: “Tanti ci avevano già condannati prima di iniziare, ma noi abbiamo creduto nel lavoro, nel gruppo e nel nostro coraggio. È giusto ringraziare i ragazzi e tutto lo staff, anche quelli che nella foto (in copertina) di fine stagione non si vedono perché nascosti o assenti. Manca anche la società, il direttore Manzo, il presidente De Gregorio e i suoi figli Antonio e Donato, ma senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile. Nei momenti difficili, e ce ne sono stati, non ci hanno mai lasciati soli”.
Il messaggio finale è un sigillo d’appartenenza: “Tutto questo perché noi siamo il Vanchiglia. E non molliamo mai”. Un motto che, più che uno slogan, è ormai una filosofia di vita per un club che continua a stupire puntando tutto, o quasi, sulla forza dei propri ragazzi.