
ALESSANDRIA. Certe storie, nel calcio, vanno oltre il campo, oltre il risultato. Sono storie di appartenenza, di amore puro, di identità che non si piega mai. L’FC Alessandria ha scritto una di queste pagine, conquistando la promozione in Eccellenza vincendo il girone D di Promozione, nella giornata che ha visto i grigi trionfare 4-0 a San Giacomo Chieri.
Una promozione che porta la firma di Alberto Merlo, alla sua seconda impresa consecutiva dopo quella realizzata lo scorso anno a Fossano, quando guidò la squadra alla vittoria dei playoff nazionali di Eccellenza e alla promozione in Serie D. Un allenatore che sa parlare alla testa e al cuore dei suoi ragazzi, e che ha saputo ricostruire l’orgoglio di una piazza intera.
Non è stato un cammino sempre facile. Ci sono stati momenti di difficoltà, di dubbi, di fatica. Ma il segreto dell’Alessandria è stato l’amore. L’amore per una maglia che pesa, per una città che vive di calcio come poche altre, per una storia che non si può dimenticare. I grigi non hanno solo vinto il campionato: hanno insegnato a tutta Italia che cosa significa essere legati a un’idea, a una tradizione, a una fede.
Emblematica l’immagine del Moccagatta, lo stadio di casa, più volte sold out (o quasi) per una partita di Promozione. Un segnale chiaro: l’Alessandria non è una squadra qualsiasi. È un pezzo di anima collettiva. È sacrificio, orgoglio, speranza. È la gente che canta, soffre, e poi esplode di gioia, senza mai smettere di crederci.
In un’epoca in cui spesso si rincorrono risultati effimeri, l’Alessandria ha scelto la strada più difficile: quella della rinascita, dell’umiltà, del costruire pezzo dopo pezzo una nuova storia, senza tradire la propria identità.
Questa promozione non è solo un traguardo sportivo. È il primo passo di un nuovo cammino. È il segno che il cuore grigio batte più forte che mai.
E forse, il meglio deve ancora venire.