È morto Nino Furnari, un grande del nostro calcio: aveva 86 anni

TORINO. Un grave lutto colpisce il mondo del calcio piemontese: questa notte si è spento Nino Furnari, figura iconica del calcio dilettantistico torinese e storico presidente del Victoria Ivest. Furnari, dirigente di lungo corso, ha dedicato la sua vita a promuovere il calcio come sport, ma anche come strumento educativo e sociale.

Furnari prese le redini del Victoria Ivest nel 1966, guidando la società di via Paolo della Cella per trent’anni. Sotto la sua presidenza, il club si affermò come una delle realtà più vincenti del panorama calcistico regionale, raggiungendo l’apice nel 1987 con la conquista dello Scudetto Allievi. Quella squadra, allenata da Gigi Fantinuoli, vantava giovani promesse come Benny Carbone e Marcello Albino, che in seguito avrebbero intrapreso brillanti carriere professionistiche.

Ma il contributo di Furnari non si limitò al campo. Profondo conoscitore delle regole federali, fu un punto di riferimento nel panorama politico sportivo, ricoprendo il ruolo di consigliere del Comitato regionale Piemonte Valle d’Aosta per più legislature. A livello nazionale, fu membro della Commissione Carte Federali, offrendo la sua esperienza per plasmare il calcio dilettantistico del dopoguerra.

Con lui scompare una delle ultime figure che, negli anni difficili del secondo dopoguerra, aveva contribuito a costruire le fondamenta del calcio dilettantistico torinese, sempre animato da passione, competenza e attenzione verso i giovani. Furnari ha incarnato l’idea di uno sport come motore di valori, un calcio che fosse accessibile a tutti e in grado di educare, oltre che di competere.

I funerali di Nino Furnari si terranno nei prossimi giorni, occasione in cui tutta la comunità calcistica piemontese potrà rendergli omaggio. Il suo ricordo continuerà a illuminare il percorso delle nuove generazioni, che troveranno nella sua figura un esempio di dedizione e amore per il calcio.


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