VINOVO. E siamo a tre su quattro edizioni. La formazione di Alba si eleva a regina della coppa Italia dilettanti della regione Piemonte vincendo meritatamente al “Dino Marola” di Vinovo, stadio che vede un’affluenza massiccia di tifosi di ambo le società. La squadra guidata dal plurivincitore Telesca ancora una volta ha conquistato un trofeo contre la Luese Cristo Alessandria che ha giocato una gara a viso aperto ben consona di aver vinto la gara in campionato. Si posizionano a specchio le due compagini, con la Luese di mister Lanzafame più propositiva nel 3-5-2. Difatti subito riversatesi in avanti, gli alessandrini sfiorano il vantaggio al 4’ con Dervishi che spizzica a lato da buona posizione. Ancora azioni potenzialmente interessanti che s’infrangono sul muro dei biancocrociati.
Lasciata sfogare l’avversaria, l’Alba prende il dominio del centrocampo grazie ad un Galasso in forma strepitosa, attento in copertura illuminante in fase d’attacco. Specchia, esterno alto di gamba, sfrecciando sulla fascia crossa in maniera perfetta al 36’ per l’accorrente Ferro che in mezza girata in solitaria posizione fallisce il vantaggio. Poco male, due minuti dopo ci pensa lo stesso Specchia a siglare il vantaggio dell’Alba grazie ad un’azione insistita di Ferro che converge la sfera in mezzo all’area con la buca di difensori e attaccanti liberando di fatto il compagno che gira in potenza in rete. La risposta non si attendere e la Luese con Di Battista dai 25 metri impensierisce notevolmente Ferlisi che mette in angolo. Ecco l’elemento che fa pendere la gara cristallizzando il risultato finale. Foschi intuisce un varco nella difesa avversaria, si porta spalle della porta, venendo atterrato dall’intervento irruente del difensore Porcu della Luese.
Rigore netto realizzato da Ferro a tempo scaduto. La ripresa vede lo stesso canovaccio della prima frazione, Luese a fare la partita mentre l’Alba a sciorinare accortezza tattica e iperveloci ripartenze. Balzo, centrale degli alessandrini, rischia di riaprire le sorti della finale, ma solo in piena area di rigore, impatta male di testa mandando in maniera clamorosa a lato. Larosa e Nania sono le mosse tattiche di Lanzafame ed effettivamente riattivano un senso di rinuncia da parte della Luese. L’assedio finale non rivela particolari importanti se non ancora un colpo di testa fuori di un soffio di Nania su perfetto invito mancino di Larosa.
Niente da fare perchè l’Alba incorona una vittoria fatta di concretezza tattica e una difesa super arcigna. Nell’olimpo piemontese della coppa Italia la squadra di Telesca festeggia inserendo nella sua bacheca l’ennesimo trofeo. La Luese Cristo pur giocando un calcio propositivo e impegnandosi fino allo stremo delle forse esce “a testa alta” da questa ennesima bella finale.