(Adnkronos) – L’Italia del volley si gode i suoi successi e si tuffa nel futuro con una giornata dedicata alle idee per ripartire. "E per restare ancora in alto. Come fatto nell’ultimo quadriennio, in cui abbiamo vinto praticamente tutto". Parola del presidente della Fipav Giuseppe Manfredi, che sul palco degli Stati Generali della Pallavolo, all’Innovation Campus Milano di Peschiera Borromeo, ha riassunto così il lavoro svolto dalla federazione. Cogliendo l'occasione per annunciare i rinnovi di contratto dei commissari tecnici delle nazionali maschile e femminile Ferdinando De Giorgi e Julio Velasco. "Il nostro movimento è cresciuto tantissimo. Non bisogna però guardare indietro, ma avanti. Siamo cresciuti, abbiamo numeri stratosferici e dovranno essere il nostro fiore all’occhiello per i ragazzi e per il settore giovanile" ha continuato il presidente, che ha annunciato anche i rinnovi del direttore tecnico del settore giovanile femminile Marco Mencarelli e del coordinatore tecnico del settore giovanile maschile Vincenzo Fanizza. "Oggi vogliamo pensare la pallavolo del futuro. Anzi, siamo già nel futuro e abbiamo un’idea nuova e diversa di dove vogliamo andare". Ripartire, dunque, nel segno della continuità. Dopo un Europeo e un Mondiale vinto dai ragazzi di De Giorgi e lo scintillante oro olimpico conquistato dalle ragazze di Velasco a Parigi. Proprio Velasco fa il bilancio del grande lavoro svolto dalla federazione: "Se parliamo di pallavolo, conosco molti Paesi. E quando si dice che la Federazione italiana è tra le prime al mondo, è proprio così. Per numeri, organizzazione e qualità. Alle Olimpiadi abbiamo vinto l’oro, adesso la grande sfida è cercare di migliorare". Un tema non semplice da affrontare: "Come si fa? Per esempio, pensando di aver perso a Parigi. So che è difficile in questo momento, siamo al centro di tutto e manca solo che ci invitino al battesimo dei bambini (ride, ndr.). Ma dobbiamo riuscirci. Dobbiamo avere consapevolezza di essere tra i più forti, certo, ma restando umili e continuando a imparare dagli altri. Da quest’anno avremo una squadra B, che parteciperà alle Universiadi e ai Giochi del Mediterraneo, e sarà fondamentale avere giocatrici in grado di sfidare le campionesse olimpiche. Così, la motivazione crescerà". Insieme alle tante proposte portate sul palco, a cominciare dal supporto ai giovani nel loro percorso, Velasco chiarisce ancora una volta la sua visione: "Vorrei dire che le vittorie non passano esclusivamente per la gestione umana. Le squadre vincono perché giocano meglio, non dipende da come si gestiscono le risorse umane. E ci tengo a dire un’altra cosa. Lasciamo in pace De Giorgi e la squadra maschile per questa medaglia che ancora non arriva alle Olimpiadi. Altrimenti, non ci godiamo quello che abbiamo vinto. Il paragone con la nazionale femminile non aiuta e non ci migliora". Le parole del ct De Giorgi ripercorrono il progetto iniziato nel 2021 alla guida della nazionale maschile e portato avanti tra tante soddisfazioni: "Tante volte ci si lamenta della mancanza dei giovani, io però li vedevo e vedevo che c’era un prodotto interessantissimo. Così siamo partiti per fare un ricambio generazionale forte e tanti ragazzi sono stati inseriti nel gruppo". Con risultati notevoli, come il trionfo mondiale del 2022: "Da considerare c’è anche la parte valoriale, volevamo far tornare l’importanza di indossare la maglia azzurra. E dunque, in questo percorso, abbiamo cercato di abbinare le due cose. Fino alle Olimpiadi. I Giochi ci hanno lasciato un po’ di amaro in bocca, è vero, ma oltre a fiducia e umiltà ora abbiamo consapevolezza. Il nostro è un percorso di eccellenza, perché ogni anno andiamo a giocarci le medaglie. Non si può poi vincere sempre, ma questa squadra profuma di futuro". L’analisi del tecnico si conclude con un pensiero rivolto alle prossime sfide: "Per fortuna, siamo abituati a trattare la sconfitta e la vittoria. Il non aver preso una medaglia a Parigi ci permetterà di avere stimoli per ricominciare, gli avversari sono forti e ci saranno tante cose da conquistare ancora. Con me ci sono stati 42 nuovi convocati e 22 esordienti. Bisogna dare opportunità e noi sentiamo la responsabilità di creare un ambiente adatto a questi ragazzi. Lo abbiamo fatto anche con l’esperienza del Club Italia allargato, andando in tutte le regioni con i nostri tecnici. Per visionare giocatori e confrontarci con allenatori. Il riscontro è stato importantissimo, ma poi i giovani bravi vanno stimolati e ho cercato di far capire che non è importante la categoria. Conta giocare, avere continuità e prendersi responsabilità. Solo così si può valorizzare il grande lavoro organizzativo che stiamo facendo". E che continuerà, almeno fino a Los Angeles 2028. (di Michele Antonelli) —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)