CHIERI. La società PSG Calcio intende rendere pubblico un fatto che ha dell’incredibile e che appare una sconfitta per il calcio giovanile e per tutte le regole del fairplay.
QUANTO ACCADUTO IN CAMPO
Tutto è accaduto nella giornata di domenica 1° dicembre, al termine della gara di campionato degli Under 15, che ha visto protagonisti in campo il PSG e la Scuola Calcio Astigiana, con la partita vinta dai verdeblù sul finale. Dopo il triplice fischio, i giocatori della nostra squadra si sono recati all’uscita dal campo per mettersi in doppia fila per salutare gli avversari e il direttore di gara, effettuando così il consueto terzo tempo.
Tale gesto è stato interpretato come uno scherno da parte dei nostri ragazzi e ha portato a una sanzione alla nostra società.
LA CULTURA DELLA SOCIETÀ
Il terzo tempo è un valore intrinseco del PSG. Indipendentemente dal risultato ottenuto, tutte le nostre squadre, dalla Prima Squadra a tutte le squadre del settore giovanile fino ai Pulcini, non lasciano mai il campo se non hanno prima effettuato il terzo tempo. Un gesto che per la società rappresenta un esempio di sportività e di rispetto nei confronti dei giocatori dell’altra squadra, un modo per far passare il messaggio che siamo tutti pari e che i risultati non contano, perché l’importante è divertirsi, stare assieme e fare ciò che ci piace, ovvero giocare a calcio.
LA DELUSIONE DEL PSG CALCIO
Tutto lo staff dirigenziale trova assurdo il fatto che sia giudicato indegno, inaccettabile e irrisorio un gesto che in realtà è tutto il contrario. Inoltre, se ci fossero stati degli insulti e dei comportamenti scorretti tra i ragazzi – come si evince dalle motivazioni che hanno portato alla sanzione – il direttore di gara avrebbe avuto il diritto e il dovere di ammonirli, in quanto tutto si è comunque svolto nel rettangolo di gioco, cosa che invece non è avvenuta.
Il fatto più grave è la mal interpretazione da parte del direttore di gara, che non si è nemmeno posto il dubbio che il nostro non fosse un gesto per schernire, ma bensì per stemperare gli animi e le incomprensioni che spesso si creano in campo durante la partita. È risaputo che il PSG Calcio è solito far fare il terzo tempo come gesto di rispetto e fairplay.
Tutta la società è profondamente sconcertata, costretta a spiegare ai propri ragazzi l’accaduto, come se tutto il lavoro di questi anni fosse stato vanificato da un referto sbagliato, redatto da un direttore di gara che non conosce le modalità dello svolgimento del terzo tempo a fine incontro.
CONCLUSIONI FINALI
Di fronte alla decisione presa dal giudice sportivo, che è giunta con un comunicato ufficiale nella giornata di giovedì 5 dicembre, il PSG Calcio ha tutte le intenzioni di presentare un reclamo per tutelare la propria cultura e quella del rispetto e del fairplay. Nonostante lo sconcerto e la delusione generali, stupefatti, la società è ancora più ostinata e convinta di voler portare avanti la propria abitudine e il proprio insegnamento, continuando a far svolgere al termine di ogni gara il terzo tempo ai propri calciatori.
(Comunicato del PSG Calcio)