Telesca e la Coppa Italia: quattro finali in quattro anni, ora l’Alba Calcio sogna un altro trionfo • L’INTERVISTA

ALBA. Quattro finali di Coppa Italia in quattro anni. Otto in totale tra Promozione ed Eccellenza. Il legame tra la Coppa e Salvatore Telesca è qualcosa di speciale, quasi unico. Nelle ultime tre finali disputate, il tecnico le ha vinte tutte: due con l’Alba Calcio e una con il Saluzzo. Ora, il prossimo 5 gennaio, contro la Luese Cristo di Davide Lanzafame, avrà l’occasione di scrivere un’altra pagina di storia nella sua lunga carriera, iniziata a fine anni Ottanta.

Mister Telesca, come spiega questo feeling con la Coppa Italia?

“Non saprei spiegarmelo nemmeno io. Forse mi trovo a mio agio nelle gare a doppia eliminazione. Diciamoci la verità: all’inizio, la Coppa Italia viene considerata quasi un allenamento, perché arriva durante la preparazione e ti permette di far giocare chi ha meno spazio. Ma quando arrivi ai quarti, inizi davvero a crederci e a pensare di poterla vincere.”

Che emozioni le dà questo torneo?

“Per chi, come me, ha vissuto tante finali, posso dire che dà una carica diversa. Vincere un trofeo importante come la Coppa Italia è sempre motivo di grande orgoglio. È un risultato che arriva dopo settimane di sacrifici, perché si gioca sia il mercoledì che la domenica. Anche per i giocatori le emozioni sono fortissime, direi uniche.”

Un ottimo inizio per il Telesca-bis ad Alba.

“Direi proprio di sì. La società mi ha chiamato per ricostruire, proprio come tre anni fa, quando c’era stato l’anno zero ad Alba. Quando c’è una retrocessione, inevitabilmente ci sono scossoni a livello societario, e infatti alcune cose sono cambiate. Personalmente, inizialmente volevo restare a Saluzzo, ma poi ho capito che non avevo più quella spinta dentro di me. Dopo aver comunicato la mia decisione al Saluzzo, il presidente dell’Alba mi ha chiamato pochi minuti dopo, e ho accettato con entusiasmo.”

Perché ha scelto di tornare ad Alba?

“Volevo dimostrare che quel campionato di due anni fa mi appartiene e mi apparterrà sempre. L’esonero a due giornate dalla fine è stato un torto che ho sentito molto. Quando ho ricevuto la chiamata, ho provato una scarica di adrenalina e ho accettato subito. Conosco bene la città e l’ambiente: Alba è una seconda casa per me.”

Qual è la differenza principale rispetto alla sua prima esperienza?

“Oggi lavoriamo con maggiore tranquillità. Io stesso ho più libertà, potendo impostare il lavoro a 360° come concordato con la società. I risultati ci stanno premiando: siamo imbattuti da nove partite tra campionato e Coppa.”

Si aspettava un avvio lento in campionato?

“Sì, era prevedibile. Siamo partiti in ritardo rispetto agli altri, e dopo un periodo di difficoltà legato all’assestamento societario. Abbiamo fatto il mercato in soli 10-15 giorni, portando 20 giocatori nuovi. Gli spogliatoi si costruiscono col tempo, perché dietro al campo c’è un intero mondo di dinamiche. Ora, dopo qualche inciampo iniziale, stiamo trovando il giusto equilibrio.”

Come vede il Girone B di quest’anno?

“È molto equilibrato, ancora più dell’anno scorso. Non c’è ancora una squadra che ha preso il largo, ma succederà nel girone di ritorno. Dico sempre che i campionati si vincono tra fine febbraio e inizio marzo. Centallo, con soli cinque gol subiti finora, ha ottime chance di vittoria, così come Valenzana, Pinerolo e Luese Cristo. Anche il Cuneo ha un’ottima squadra. Noi siamo la mina vagante: abbiamo qualità e, chissà, magari la società mi darà una mano (ride, ndr).”

Qual è la differenza tra i due gironi?

“Nel Girone B c’è più ‘cazzimma’, mentre il Girone A forse è più tecnico.”

Quest’estate aveva espresso il desiderio di allenare in Serie D. È ancora il suo obiettivo?

“Assolutamente sì. Per questo cerco di aggiornarmi costantemente. Nonostante l’età, i successi e i trofei, ho ancora tanta fame e motivazione. Se guardassi solo a quello che ho già fatto, non andrei da nessuna parte. Rimango umile, ed è sempre stata questa la mia forza. Se mi chiedi se merito la Serie D, ti rispondo di sì.”


Altro dall'autore

Premio Tg Poste, Rovere, ‘Offre ai giovani formazione e opportunità di lavoro”

Premio Tg Poste, Lasco: “Premio rispecchia nostri valori”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *