Caos Independiente Ivrea: indagini per truffa, dimissioni e trasferimento per il club femminile

(Foto FB Independiente Ivrea)

IVREA. Secondo quanto riportato dal Giornale La Voce, il presidente dell’Independiente Ivrea, Roberto Tridello, è indagato per una presunta truffa che supererebbe il milione di euro.

La Guardia di Finanza, su disposizione della PM Valentina Bossi, ha perquisito l’abitazione e gli uffici di Tridello. Stando alle indagini, il presidente avrebbe stipulato polizze vita apparentemente riconducibili alla compagnia assicurativa Itas, nonostante il suo mandato fosse scaduto nel 2015. Per quasi un decennio, Tridello avrebbe continuato a operare senza titolo: le presunte vittime, già numerose, avrebbero affidato i propri risparmi convinti di ottenere rendimenti sicuri.

Figura carismatica e controversa, Tridello è stato descritto come una persona vulcanica e instancabile, dedita al bene collettivo. Tuttavia, queste qualità sono messe in discussione da alcune giocatrici ed ex giocatrici, che lo hanno definito “un mostro” per comportamenti che ritengono intollerabili, volti solo a sfruttare la sua posizione per seminare odio e discriminazione.

A peggiorare la situazione non ci sono solo le accuse legali. Secondo La Sentinella del Canavese, anche i rapporti interni alla società sono tesi: l’allenatrice della Prima Squadra femminile, Manuela Pitzalis, ha infatti presentato le dimissioni dal ruolo di Commissaria Tecnica.

Inoltre, si registrano problemi economici ai danni delle calciatrici stesse: le giocatrici, infatti, avrebbero ricevuto solo i rimborsi spese di agosto e settembre, e il futuro del club appare incerto. La società, infatti, è destinata a lasciare il Canavese per trasferirsi in Lombardia.

Sempre secondo La Sentinella del Canavese, l’Independiente sarebbe vicina a un accordo con la Carronese, che accompagnerà le giocatrici fino alla fine della stagione. Dal prossimo anno, però, il club dovrebbe stabilirsi in provincia di Varese, lasciando ancora irrisolte le questioni legate al settore giovanile.

Un duro colpo per il calcio femminile piemontese, che perde un’altra società in un contesto già estremamente difficile per il suo sviluppo e la sua sopravvivenza.


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