Out of the pitch, Luca Cavallero: “Ecco cosa vi dico su Douglas Luiz. Torino: c’è un errore che non commetterei”

TORINO. Per la rubrica “Out of the pitch” abbiamo intervistato Luca Cavallero, penna di Footballmagazine.it. Di seguito le dichiarazioni che ha rilasciato circa Juventus e Torino.

Nel match contro il Milan, una Juventus incerottata ha portato a casa un pareggio: vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

“Bicchiere, a mio dire, totalmente pieno. Nelle difficoltà, contro il Milan la Juventus aveva a disposizione soltanto 15 giocatori di movimento. Con essi, la squadra ha dimostrato solidità e compattezza difensiva che, secondo me, sono rari e che testimoniano il fatto che i giocatori seguono il proprio allenatore e che il gruppo sta effettivamente facendo un percorso. Sia nel calcio che nella vita, naturalmente i percorsi hanno anche degli intoppi o comunque degli aspetti da perfezionare come, ad esempio, la fase realizzativa. A tal proposito si potrebbero auspicare più gol o un centrocampo e un attacco cuciti meglio però è un percorso su lungo termine.

La Juventus ha cambiato tutto in questa stagione e ha deciso anche di valorizzare alcuni giocatori. Ad esempio: Savona in difesa, a centrocampo K. Thuram e Locatelli che è stato rivitalizzato, in avanti si è scelto di puntare su Yildiz, Koopmeiners e Vlahovic. A mio dire, quando si osserva un match della Juventus, bisogna tararlo in una panoramica di più ampio respiro.

In questa stagione, secondo me, l’obiettivo stagionale potrebbe essere quello di vincere un trofeo. Ci sono tre anni di progetto dove, a mio dire, si cercherà di crescere pian piano, magari valorizzando giovani e lanciandone altri dal vivaio e cercare di essere una squadra con una precisa e riconoscibile idea di gioco capace di valorizzare sempre di più la rosa che, magari, come avvenuto quest’anno potrebbe veder arrivare altri giocatori importanti.

Secondo me, e ne sono convinto, la Juventus è sulla strada giusta. E poi, c’è un dato importante: i bianconeri sono ancora imbattuti in campionato. E’ vero che hanno pareggiato diverse volte e rimediato parecchi 0-0 ma non sono stati ancora sconfitti e questo per me è un dato che avvalora la tesi del buon funzionamento del reparto difensivo”.

Tra gli infortunati bianconeri, spicca Douglas Luiz. In estate aveva fatto vedere buone cose, che cosa si aspetta al suo rientro?

“Io penso che, nell’ottica di un progetto in cui si pianifica sul lungo termine di aprire un ciclo in cui si prova ad alzare sempre di più l’asticella e si cerca di valorizzare maggiormente i singoli, è inevitabile che si faccia qualche sbaglio. Con Douglas Luiz, secondo me, si è fatto un errore ad investire una somma di denaro così lauta.

Dal punto di vista delle occasioni, va detto che è stato anche un giocatore sfortunato perché si è poi infortunato, mettiamoci anche che ambientarsi non è così semplice. Douglas Luiz è andato incontro a tutta una serie di difficoltà.

Ribadisco, a mio dire, è stata investita una cifra troppo esosa e a gennaio mi sbilancio dicendo che potrebbe andare in prestito o essere ceduto. In questo momento, non lo vedo centrale nel progetto Juventus. Guardando il campo, i due centrocampisti titolari sono Locatelli e K. Thuram. Douglas Luiz lo vedo indietro nelle gerarchie. Pertanto, penso che potrebbe salutare nella sessione del mercato di riparazione”.

A proposito di singoli, Di Gregorio ha preso il posto di Szczesny: come valuta il suo percorso sino a qui?

“Con Di Gregorio, secondo me, la Juventus ha fatto una mossa più che azzeccata. Per il gioco di Thiago Motta è perfetto perché in fase di impostazione è un valore aggiunto. Szczesny non aveva, ad esempio, questa caratteristica in modo marcato. E’ stato un grandissimo portiere per sette anni, salvando tanti match, è stato determinante ma secondo me era giunto il momento di separarsi, anche per via dell’ingaggio esoso.

Di Gregorio, purtroppo, da un lato è sfortunato perché in Nazionale sarà difficile essere titolare data la presenza di Donnarumma ma credo che possa comunque ritagliarsi degli spazi e rientrare nel novero dei portieri convocati.

Penso che sia un portiere già forte ma nel lungo periodo potrebbe diventarlo ancora di più. Sino ad ora, valuto il suo percorso in bianconero in maniera positiva. Anche per i segnali che si hanno dal mondo Juventus, che pare essere contento di averlo scelto con alle spalle un vice che vice non è, ossia Perin. Quest’ultimo contribuisce a migliorare le qualità di Di Gregorio, facendogli costruttivamente sentire il fiato sul collo e viceversa. C’è sana competizione e questo fa bene”.

La Juventus è tornata a disputare la Champions League: cosa si attende in questa competizione dalla squadra?

“Secondo me era importante che la Juventus tornasse in Champions League anche perché, la scorsa stagione, si è perso parecchio a livello di introiti finanziari non partecipando. Inoltre, con il blasone che ha, la Vecchia Signora non può tanto permettersi di star fuori dalla competizione.

Penso che la Champions League sia funzionale al percorso che sta facendo la Juventus perché si affrontano le migliori squadre d’Europa e un gruppo giovane come questo non può che crescere. E’ vero che dal punto di vista dei punti del maxi girone è difficile rientrare subito tra le squadre qualificate però io penso che il club si possa giocare le sue carte e se le giocherà.

Con l’Aston Villa, ad esempio, in una situazione di emergenza con 14 giocatori di movimento la Juventus ha fatto molto meglio degli avversari. Con lo Stoccarda è arrivata una sconfitta ma fa parte del percorso. La Champions League, per me, sta facendo aumentare il valore di molti singoli come, ad esempio, K. Thuram che sta crescendo tantissimo; anche Yildiz sta facendo dei passi sempre più significativi per divenire un giocatore di livello internazionale. Io penso che siano tutti fattori che possano essere determinanti nel processo di crescita dei calciatori e credo che la Juventus abbia le carte in regola per poter dire la sua nelle partite che restano.

Se non dovesse arrivare la qualificazione agli ottavi, è stato comunque fatto uno step di crescita. Rispetto alla scorsa stagione, infatti, adesso la Champions League la si sta disputando e si stanno facendo vedere delle cose concrete a livello di miglioramento di gioco. Soprattutto, secondo me, giocare ogni tre giorni aiuta a far meccanizzare la mente per diventare dei giocatori di livello internazionale. La lucidità mentale è fondamentale e se cresce e si adatta in questo modo non si può fare altro che migliorare.

Per me la Juventus ha la possibilità di qualificarsi agli ottavi di Champions League e, fino a questo momento, sta facendo un buon percorso specie considerato quanto avvenuto nelle ultime due stagioni”.

Sponda granata di Torino, la squadra di Vanoli sta facendo fatica. Secondo lei, cosa non sta andando per il meglio?

“L’errore più grande che in questo momento potrebbe commettere il Torino sarebbe quello di esonerare Vanoli. Per me l’allenatore deve restare perché non gli si può chiedere di più di quanto sta facendo. Non dimentichiamoci che, quest’estate, è stato ceduto Buongiorno. Ad avvio di campionato, Bellanova ha disputato una partita sontuosa contro il Milan e poi è stato ceduto. Successivamente, è arrivato l’infortunio di Zapata contro l’Inter e l’attaccante era fondamentale per il gioco offensivo.

Nonostante la situazione di emergenza, si vede che Vanoli cerca di creare qualcosa. Ad esempio, nel derby ha provato ad andare uomo contro uomo e ha cercato di reggere sino a che ha potuto. E’ inevitabile che il materiale a disposizione è quello che è data la situazione ma sarebbe un grave errore qualora avvenisse l’esonero del tecnico, in quanto potrebbe diventare un allenatore di ancor più spessore. Sono convinto ci ciò. Penso, comunque sia, che il Torino possa risollevarsi e piazzarsi nella parte sinistra della classifica. Credo che i problemi siano anche amplificati dallo scontro che vige tra tifoseria e società. Non sappiamo come finirà, se Cairo sceglierà di vendere o meno. La squadra più di questo non può fare e, ripeto, penso che Vanoli sia un grandissimo allenatore e che sarebbe un errore molto grosso un eventuale esonero”.

Cosa si aspetta in ottica mercato di riparazione da parte di Juventus e Torino?

“Circa il mercato di gennaio per quanto riguarda la Juventus, che di solito non è attiva in entrata, inevitabilmente per via della situazione infortuni qualcosa farà. Per essere più concreti, in difesa almeno un centrale penso lo possano prendere: magari uno tra Skriniar del Paris Saint-Germain che è pronto e che conosce la Serie A e Ismajli dell’Empoli che sta facendo bene.

Giuntoli ha dichiarato che ha tanti noi sul taccuino e dunque vedremo che cosa accadrà ma anche lui ha sottolineato che il difensore è una priorità rispetto ad un innesto relativo al reparto offensivo. A proposito di questo, io penso che anche in attacco verrà fatto qualcosa. E’ vero che Giuntoli ha dichiarato che Milik è il vice Vlahovic ma io penso che un altro attaccante la Juventus lo andrà ad acquisire. Più che Jonathan David, io penso a Zrikzee in quanto l’allenatore bianconero lo conosce bene e perché con il Manchester United sta faticando parecchio. L’attaccante del Lille invece  è molto duttile e, dal canto mio, credo che potrebbe essere più un colpo del mercato estivo anche perché andrà in scadenza di contratto.

Circa il Torino, penso che il problema maggiore sia relativo all’attaccante. Senza Zapata, ne occorre un altro. Personalmente, tra le fila dei granata, vedrei bene Giovanni Simeone del Napoli anche se Antonio Conte lo impiega. Al Torino però, secondo me, potrebbe fare bene anche viste le sue esperienze precedenti. Un altro nome che vedrei bene è quello di Petagna che fatica, al momento, a trovare spazio al Monza”.


Altro dall'autore

Serie D, 16ª giornata: Chisola-Varese il big match, il Bra ospita l’Imperia per consolidare la vetta

Dalla Serie D alla Promozione per inseguire il sogno grigio: Cesaretti è dell’Alessandria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *