TORINO – Domenica 24 novembre si è tenuta a Torino la terza edizione di “We Run For Women”, un evento sportivo e solidale volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne. La manifestazione, organizzata dal CUS Torino in collaborazione con la Questura di Torino, il Consiglio regionale, la Regione Piemonte e la Città di Torino, ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e sportive, tutti uniti per lanciare un messaggio di rifiuto contro ogni forma di abuso e violenza di genere.
Il percorso, di 5 km accessibile a tutti e di 10 km per chi ha voluto partecipare in modo competitivo o non competitivo, si è snodato per le vie del centro cittadino, con partenza da Piazza Solferino alle ore 9. L’iniziativa ha avuto un grande impatto emotivo, ricordando il significato della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che si celebra ogni anno il 25 novembre.
Il ricavato della corsa sarà destinato al Progetto S.O.S. – Sostegno Orfani Speciali, promosso dall’Impresa Sociale Con i Bambini e gestito dai Centri Antiviolenza E.M.M.A. Onlus, attivi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Il progetto si rivolge agli orfani di femminicidio, offrendo loro supporto psicologico, educativo e legale, oltre ad aiuti materiali come buoni spesa e finanziamenti per attività scolastiche ed extrascolastiche.
Secondo i dati forniti dalla Questura di Torino, i reati legati alla violenza di genere nella provincia hanno visto una diminuzione dell’11,36% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, sebbene i maltrattamenti in famiglia e gli atti persecutori siano in calo, le violenze sessuali mostrano un lieve aumento dell’1,38%.
Le dichiarazioni dei protagonisti
Davide Nicco, Presidente del Consiglio regionale del Piemonte: “We Run For Women – Corriamo per fermare i femminicidi’, è un evento che unisce sport, solidarietà e consapevolezza sociale. Vittime sono senza dubbio le donne che ingiustificatamente e con una frequenza drammatica vengono uccise. Ma vittime di queste sconvolgenti tragedie sono anche i figli che restano orfani. Compito della società e delle istituzioni è non lasciarli soli e ascoltare le loro voci. Con questa manifestazione che vuole essere un segnale concreto contro ogni forma di violenza di genere, il Consiglio vuole anche contribuire a supportare e proteggere gli orfani di femminicidi, coloro che hanno subito la più tragica delle perdite. Consapevoli dell’importanza della prevenzione, siamo al fianco della Polizia di Stato anche per l’incontro formativo dedicato alle scuole, per sensibilizzare i più giovani al rispetto e al rifiuto di ogni forma di violenza.”
Valentina Cera, Consigliera regionale segretaria: “Mettersi in cammino, correre per lottare contro la violenza di genere è il percorso giusto da intraprendere. L’invito è quello di percorrere la strada della parità di genere insieme e di farlo il 24 novembre in occasione della corsa We Run For Women. Vi aspettiamo numerosi, corriamo per le donne, contro la violenza.”
Paolo Sirna, Questore di Torino: “L’esigenza di prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di genere costituisce un dovere civile e collettivo che attraversa ogni strato della società contemporanea. L’impegno di enti, istituzioni e associazioni in tale direzione è sicuramente crescente e si concretizza in variegate attività di sensibilizzazione, sostegno e di analisi, poste in essere a salvaguardia di interessi preminenti. Grazie alle misure adottate dalla Polizia di Stato nella provincia di Torino sono stati raggiunti risultati significativi. Infatti, nell’ultimo anno, i reati di maltrattamenti in famiglia e di stalking sono diminuiti rispetto a quello precedente, mentre sono aumentati gli ammonimenti, strumenti diretti ad impedire che gli atti di violenza vengano ripetuti in ambito domestico o nella relazione affettiva. Permangono, tuttavia, ancora dei margini di miglioramento, soprattutto per arginare il crescente numero di episodi di violenza sessuale. Occorre, pertanto, una riposta corale. L’appello che rivolgiamo ai cittadini è “aiutateci ad aiutare”, che significa impegnarsi in prima persona verso azioni mirate volte a sostenere la dignità e la sicurezza della donna, i suoi diritti e il suo ruolo sia nel privato delle relazioni sentimentali e di famiglia, che nell’ambito della comunità. In un’epoca in cui vi è uno smisurato bisogno di compartecipazione e solidarietà, l’invito è di abbandonare gli atteggiamenti timorosi e omertosi, per segnalare invece, pure nell’anonimato, gli episodi di violenza, le umiliazioni e i soprusi subiti dalle donne e di cui si è testimoni anche indiretti.”
Marina Chiarelli, Assessore regionale alle Pari opportunità: “La violenza contro le donne si nasconde spesso all’interno delle mura domestiche o nelle relazioni più intime, quei luoghi che dovrebbero essere rifugio e sicurezza ma che spesso diventano prigioni. Iniziative come queste servono a riflettere e ricordare ogni vittima di maltrattamenti, abusi e femminicidi, ma anche a ribadire l’impegno contro ogni forma di discriminazione e disuguaglianza di genere. Desidero ringraziare le Forze dell’Ordine, il Consiglio regionale, il MIUR e tutti i soggetti coinvolti per il loro contributo concreto e costante, perché senza un’alleanza forte tra istituzioni e società civile, non è possibile contrastare un fenomeno tanto complesso e insidioso.”
Michela Favaro, Vicesindaca della Città di Torino: “Il contrasto alla violenza di genere e ai femminicidi devono essere una priorità permanente delle istituzioni e della società. La violenza contro le donne purtroppo continua ad essere uno dei grandi temi della nostra società. Dobbiamo essere vicini alle donne vittime di violenza e sostenerle sia dal punto di vista psicologico che materiale, ma la vera sfida è quella culturale. Bisogna rafforzare il lavoro sulla prevenzione, tramite il sostegno ai centri anti-violenza, il reinserimento lavorativo e la pratica della parità di genere.”
Riccardo D’Elicio, Presidente CUS Torino: “Per il CUS Torino è un onore organizzare questo evento voluto dalla Questura di Torino e sostenuto dal Consiglio regionale, da sempre sensibile e fortemente legato a queste tematiche. È strettamente legato ai valori di Just The Woman I Am, infatti doneremo parte delle sacche a chi si iscriverà a We Run For Women. Lo sport da sempre ha come principi che lo caratterizzano la formazione dei giovani e la prevenzione. Inoltre ufficializzo oggi che dal 25 novembre daremo continuità al progetto aprendo le iscrizioni all’edizione 2025 di JTWIA, l’evento che dal 2014, attraverso una corsa-camminata di 5 chilometri aperta a tutte e a tutti, raccoglie i fondi per la ricerca universitaria sulla salute e sul cancro, promuove la prevenzione, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere e coinvolge la cittadinanza.”
Tecla Riverso, Dirigente Ufficio scolastico regionale – Ambito Territoriale di Torino Ufficio V: “Ringrazio per il coinvolgimento all’evento, Voci di coraggio, in quanto questo Ufficio ha intrapreso, già da qualche anno, un percorso di progettualità sul tema della violenza di genere in particolare nei confronti delle donne toccando temi, a volte poco conosciuti, come quello della violenza economica in modo da diffondere tra le studentesse e gli studenti un diverso sentire nella relazione con l’altro. Di qui la partecipazione a questo evento così importante di cinque istituti scolastici di Torino con 170 studenti e studentesse coinvolti che ringraziamo per la sensibilità.”
Anna Maria Zucca, Responsabile del progetto SOS – Sostegno Orfani Speciali e presidente Centri Antiviolenza E.M.M.A. Onlus: “I Centri Antiviolenza E.M.M.A. Onlus da più di 25 anni sostengono donne che subiscono violenza. Le operatrici antiviolenza le seguono nel loro percorso: dalla riconquista della propria autostima fino all’indipendenza economica. Abbiamo portato questa esperienza nel Progetto S.O.S. – Sostegno Orfani Speciali, di cui siamo capofila. A chi ha perso la madre per femminicidio e alle loro nuove famiglie offriamo un aiuto definito in base ai singoli bisogni, come il percorso con l’operatrice antiviolenza, il supporto psicologico, educativo, legale, l’orientamento formativo o lavorativo, ma anche l’attivazione di doti educative (come il pagamento dell’abbonamento in piscina, la gita scolastica, i buoni spesa e così via).”