L’incredibile viaggio della valsusina Matilde Dominici: da Salbertrand a Barcellona in mountain bike

SALBERTRAND – “Occhi lucidi, cuore pieno e gambe stanche”, riassume così Matilde Dominici il suo viaggio in solitaria da casa verso la colorata città catalana di Barcellona. Un percorso, che va oltre l’impresa sportiva, ma che abbraccia la scoperta di sé e la crescita interiore.

845 chilometri percorsi, nella quale si sono alternati momenti di gioia, stanchezza, risate, incontri, fatica e situazioni di pericolo; chilometri, che Matilde ha deciso di raccontare ai microfoni di Piemonte Sport, in un’intervista che percorre non solo il senso di questa meravigliosa avventura, ma scava a fondo e volge il suo sguardo direttamente nelle radici di questa passione.

Quando nasce la passione per questo sport?

Difficile dire quando questa mia passione sia nata, perché sono cresciuta in una famiglia in cui lo sport è sempre stato importante; però, se proprio dovessi individuare un periodo, direi che è stato a causa (o per fortuna!) del Covid. Praticare sport, in quel periodo, era una delle poche cose concesse: dunque, ho iniziato ad andare in mountain bike con mio papà.

All’inizio, mi sono spesso domandata chi me lo avesse fatto fare di faticare così tanto! Ma poi, quando tornavo a casa, la sensazione dopo la pedalata andava oltre la fatica: da quel momento, ho capito che la bici poteva essere la mia valvola di sfogo”.

Perché viaggiare con la tua bici?

“I viaggi in bici sono nati come conseguenza: fin da piccola, ho sempre amato viaggiare, quando mi chiedevano quale fosse il mio sogno, rispondevo sempre “viaggiare in tutto il mondo!”.
Inoltre, ho sempre amato mettermi alla prova, sfidarmi, e darmi degli obbiettivi che mi motivassero: il bikepacking univa tutte queste passioni!
Il mio primo viaggio è stato “la Via degli Dei”: sono stati tre giorni di fuoco. La scorsa estate, invece, sono andata in Sardegna, percorrendo la strada da Porto Torres a Cagliari, ma non avevo ancora la tenda a portata di mano, quindi ero in modalità “light”.
Quest’anno ho alzato il livello: la partenza era da casa mia e l’obiettivo era Barcellona, e ho scelto di percorrere il tragitto con la tenda. Il tutto, accompagnata sempre da me stessa, che comunque è già una compagnia complessa!”.

Raccontaci il tuo viaggio fino a Barcellona

“Sono partita lunedì 16 settembre e ho pedalato per nove giorni, per un totale di 850km e circa 6000 metri di dislivello.
L’itinerario, inizialmente, prevedeva di percorrere il centro della Francia, ma a causa del troppo freddo ho deciso di cambiare tragitto e scendere direttamente sulla costa per poi scollinare in Spagna.

Ho cercato un percorso che avesse il meno dislivello possibile: a causa di un setup, la bici era pesante, per cui percorrere tanti metri di dislivello mi rallentava molto.
Sono arrivata a Barcellona martedì 24 settembre con gli occhi pieni di lacrime ed emozionata: finalmente, avevo raggiunto il mio obiettivo con le mie forze!”

Che cosa ti ha lasciato questo viaggio?

“Questo viaggio mi ha lasciato gli occhi pieni di meraviglia: ho visto posti bellissimi e pedalato in ciclabili che sembravano dei dipinti.
Ho il cuore pieno di gratitudine, poiché ho conosciuto persone fantastiche che mi hanno aiutato a portare a termine tappe che sembravano eterne, tra questi: Tobias, diretto in Marocco, mi ha aiutata a percorrere la salita per scollinare in Spagna. Questo ragazzo, non mi ha aiutata solo moralmente, ma anche praticamente: mi ha dato da mangiare, perché vedeva che non mangiavo tanto.

Oltre a Tobias, vorrei menzionare anche Charlotte e il suo fidanzato, diretti a Valencia, che mi hanno aiutata nell’ultima tappa; ma anche Andy, che sta girando l’Europa e mi ha tenuto compagnia. Insomma: ho conosciuto persone meravigliose, che sono state fondamentali nel mio percorso.

Questo viaggio, mi ha lasciato anche delle consapevolezze: essere da soli non vuol dire essere dei supereroi, bisogna stare attenti, perché la regola principale del mio viaggio era tornare a casa tutta intera!  Ho vissuto una notte un po’ paurosa in un parchetto non troppo raccomandabile: fortunatamente, ero molto stanca e mi sono addormentata, però il terrore che potesse accadermi qualcosa o che potessero rubare la bici era tanta.

Può sembrare strano, ma viaggiare da sola rientra nel mio concetto di comfort zone! Sono molto felice e, cancellata la parentesi della sera nel parco (e il viaggio di ritorno in Flixbus!), ho vissuto un’esperienza che ha arricchito il mio spirito, rafforzato le mie consapevolezze e aperto gli occhi non solo verso le meraviglie che questo mondo ha da offrire, ma anche verso la gentilezza che, alcune persone, sanno ancora riservare al prossimo”.

Le tappe del viaggio:

Tappa 1
Salbeltrand – Embrun: 104km, 1250 metri di dislivello passando per il colle della scala

Tappa 2
Embrun – Orpierre
87km, 700mt

Tappa 3
Orpierre- Avignone
104km, 950mt

Tappa 4
Avignone – le Grau du Roi
110 km , 250 mt

Tappa 5
Le Grau du Roi – Portiragnes
96km, 180mt

Tappa 6
Portiragnes – Sainte Marie la Mer
106km, 260mt

Tappa 7
Sainte Marie la Mer – Figueres
70km, 500mt

Tappa 8
Figueres- Girona
50km, 380mt

Tappa 9
Girona – Barcellona
118km, 780mt

845km totali e 5250 mt di dislivello

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