TORINO – Claudio Frasca, candidato alla Presidenza del Comitato Regionale FIGC LND Piemonte Valle d’Aosta, è intervenuto ai microfoni di Piemonte Sport per parlare non solo degli obiettivi della “Squadra“, ma anche delle motivazioni che lo hanno spinto a candidarsi.

Come mai ha deciso di candidarsi alla Presidenza del Comitato?

“Questa candidatura è il risultato di un percorso: sono un prodotto del calcio piemontese e valdostano, poiché ho iniziato a giocare a pallone all’età di 13 anni. Lo sport mi ha aiutato nella vita, non solo per migliorare le mie performance, ma mi ha permesso di apprendere quei valori che, oggi, costituiscono le caratteristiche principali della mia persona: rispetto, lealtà e fiducia. Oggi sono amministratore di uno studio medico, nel quale mi occupo di cura, riabilitazione e performance; la mia candidatura corona, in qualche modo, i miei quarantacinque anni vissuti in prima persona nell’ambiente sportivo e calcistico. Quando ho iniziato a condividere la mia volontà con i Consiglieri e i delegati di questa squadra, abbiamo trovato persone che hanno a cuore il sistema calcistico dilettantistico e che, attraverso lo sport, hanno condiviso momenti di felicità, ma anche di benessere psicofisico e relazionale”.

Quali sono gli obiettivi che volete perseguire?

“Dapprima, abbiamo analizzato tutte quelle che, secondo il nostro punto di vista, sono le criticità dell’ambiente: in seguito, abbiamo pensato a come dovremmo agire e, infine, abbiamo immaginato, se fossimo alla governance, quali correttivi apportare per migliorare il sistema.

Il nostro programma si basa principalmente su tali punti:

  • Modifiche dell’attuale legge dello sport;
  • Tutelare i Presidenti dall’eccessiva burocrazia e rispondere a tutte le necessità che ci hanno manifestato nel corso dei mesi;
  • Supportare le ASD a migliorare gli impianti sportivi in concessione;
  • Lavorare, insieme a tutte le società, sullo sviluppo delle attività calcistiche, che dovranno riguardare anche il calcio femminile e il calcio a 5.

Il dilettantismo deve tornare alle origini e al senso della parola stessa: diletto. L’obiettivo è far ritrovare ai ragazzi la passione per il gioco del calcio; il divertimento e la condivisione, dovranno essere di nuovo le fondamenta del dilettantismo. In questo senso, vi è la necessità di imparare dal passato, cercando di proporre uno sport fruibile a tutti”.

Il calcio femminile sarà al centro del progetto di sviluppo?

“Il calcio femminile, come il resto del dilettantismo, ha subito un’eccessiva professionalizzazione: attualmente, nessun Presidente può investire nel femminile sapendo di avere un ritorno economico alla pari. La promozione del movimento,  deve avvenire a cascata: dobbiamo avvicinare maggiormente le persone al calcio, rendendo più semplici i meccanismi burocratici e garantendo pari opportunità. Un altro punto, sarà lavorare il più possibile in ambito scolastico”.

Quali sono le criticità attuali?

“Nel corso dei mesi abbiamo riscontrato, da parte delle società e dei rispettivi Presidenti, un conflitto di interessi da parte del Comitato attuale per quanto riguarda l’impianto sportivo di Orbassano: esso non solo è stato spesso la sede di alcune attività istituzionali del Direttivo, ma ha ospitato la maggioranza dei tornei e delle competizioni ufficiali. La tesi di un eventuale conflitto di interessi, si avvalora maggiormente se teniamo in considerazione che, solo nella stagione 2023/2024, sono state disputate ben otto finali regionali le quali, diversamente da quanto accaduto in passato, hanno avuto un ingresso a pagamento. Utilizzare una struttura unica, infonde sfiducia in tutto l’ambiente circostante.

Le regioni di Piemonte e Valle d’Aosta, dispongono campi e stadi che hanno fatto la storia del calcio italiano, per cui avrebbero il giusto credito per ospitare competizioni importanti, come una finale regionale. A tal proposito, vorremmo organizzare un grande evento che permetta di distribuire le finali in differenti palcoscenici: le sedi che ospiteranno le finali della stagione, avranno accesso gratuito. Inoltre, verrà fornito un eventuale contributo economico alle Società che, dal punto di vista logistico, saranno penalizzate dalla distanza. Per noi, questa è la strada giusta che consentirà di avvicinare non solo i giocatori al calcio, ma anche le famiglie e i bambini. Gli eventi creano grandi opportunità, e noi dobbiamo perseguire questa linea.”

Per leggere il programma completo e l’elenco dei Consiglieri clicca qui.


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