Il panorama del calcio dilettantistico piemontese sta attraversando una profonda crisi. Sempre più società sportive si trovano a fronteggiare difficoltà economiche e finanziarie che mettono a rischio la loro stessa sopravvivenza. La conseguenza diretta è la sempre più difficile possibilità per i giovani calciatori di praticare il loro sport preferito.

I dati sono allarmanti: negli ultimi anni si è registrato un costante calo delle iscrizioni ai campionati dilettantistici, un aumento dei costi di gestione e una diminuzione dei ricavi. Molte società faticano a far quadrare i conti, alle prese con bollette energetiche alle stelle, manutenzione degli impianti sportiva sempre più onerose e difficoltà nel reperire sponsor.

Le ragioni di questa crisi sono molteplici e complesse. Tra le principali cause si possono individuare la pandemia (l’emergenza sanitaria ha inferto un duro colpo al mondo dello sport, con lunghi periodi di stop, restrizioni e mancati incassi); la crisi economica generale (l’aumento dell’inflazione e le difficoltà economiche delle famiglie hanno ridotto la disponibilità di risorse da destinare alle attività sportive); la concorrenza di altre attività (i giovani hanno sempre più possibilità di scelta nel tempo libero, con un’offerta di attività alternative in costante crescita) e la mancanza di investimenti (gli investimenti pubblici e privati nel settore sportivo dilettantistico sono insufficienti, con conseguenti difficoltà nello sviluppo delle infrastrutture e nella promozione delle attività).

La crisi delle società dilettantistiche ha ripercussioni dirette sui giovani calciatori. Sempre più ragazzi si trovano costretti a rinunciare al sogno di giocare a calcio a causa della chiusura di società o dell’aumento dei costi di iscrizione. Questo ha un impatto negativo non solo sulla loro crescita sportiva, ma anche sulla loro socializzazione e sul loro benessere psicologico.

Tutto questo diventa una sfida complessa che richiede una risposta coordinata e articolata. Solo attraverso un impegno congiunto di tutte le parti coinvolte sarà possibile salvare questo importante settore e garantire ai giovani calciatori la possibilità di continuare a coltivare la loro passione.

(Foto d’archivio)


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