Gaza, raid Israele contro due scuole: 25 morti

(Adnkronos) – E' di almeno 25 civili morti e numerosi altri feriti il bilancio dei raid israeliani effettuati oggi su due scuole di Gaza City. A darne notizia è Al Jazeera, citando fonti mediche palestinesi. Israele ha confermato due attacchi contro le sedi delle scuole Hasán Salama e Al Nasr, definendoli raid contro "postazioni di comando di Hamas'. "I due complessi sono stati utilizzati come rifugi per i terroristi di Hamas che al loro interno pianificavano l'organizzazione di operazioni terroristiche contro lo Stato di Israele", ha affermato il portavoce dell'esercito Avichay Adraee. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno affermato che prima dell'attacco "sono state prese misure per ridurre la possibilità di danneggiare i civili, dall'uso di armi di precisione a quello di informazioni di intelligence". L'IDF ha accusato Hamas di "violare sistematicamente il diritto internazionale", operando da strutture civili e "usando la popolazione come scudo umano per atti terroristici". Il portavoce del Servizio di difesa civile palestinese, Mahmoud Basal, ha assicurato invece che la maggior parte dei morti sono bambini e che Israele ha commesso "un vero e proprio massacro".  Il Ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant si è riunito con alti funzionari militari e della difesa a fronte del rischio di un attacco iraniano e di Hezbollah. Secondo quanto riportato dal ministero, citato dal Times of Israel, l'incontro è incentrato sugli sviluppi della sicurezza e sulle varie opzioni per contrastare tentativi di attacco da parte dell'Iran e dei suoi alleati. All'incontro partecipano il capo di stato maggiore dell'IDF, il direttore generale del Ministero della Difesa, il vice capo dello Shin Bet, i capi delle direzioni Operazioni, Intelligence e Pianificazione strategica, il capo dell'Aeronautica, il capo del Comando del fronte interno e altri alti responsabili.  Secondo qanto scrive il sito di notizie Axios, citando funzionari di Washington e Gerusalemme l'Iran e i suoi alleati potrebbero attaccare Israele già domani, lunedì 5 agosto, come rappresaglia per l'uccisione del capo militare di Hezbollah, Fuad Shukr, e del capo di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta la scorsa settimana.  Ieri nella regione è arrivato il capo del comando centrale americano (Centcom), il generale Michael Kurilla, per coordinare la risposta degli alleati in difesa di Israele in caso di attacco. Venerdì il Pentagono ha dichiarato che avrebbe trasferito uno squadrone di caccia in Medio Oriente e mantenuto una portaerei nella regione, rafforzando la presenza militare per contribuire a difendere Israele e a salvaguardare le truppe americane.  
Israele chiederà "un prezzo molto alto" per qualsiasi attacco contro il Paese. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu all'inizio della riunione di governo a Gerusalemme, come riportano i media israeliani. "Israele – ha aggiunto – è in una guerra su più fronti contro l'asse del male dell'Iran" e "colpiamo con forza ognuna delle sue braccia". Netanyahu ha poi respinto le voci che lo accusano di voler ostacolare i negoziati per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per la liberazione degli ostaggi israeliani trattenuti nell'enclave palestinese dall'attacco del 7 ottobre scorso di Hamas in Israele. "Non abbiamo aggiunto una sola richiesta alla bozza. E' Hamas ad aver chiesto decine di cambiamenti" all'offerta sul tavolo per un accordo tra Israele e il gruppo, ha detto il premier. "Sono pronto a fare molta strada per il rilascio di tutti i nostri ostaggi, mantenendo la sicurezza di Israele", ha assicurato Netanhayu, secondo cui "il nostro impegno è in totale contrasto con le fughe di notizie e le informazioni mendaci" che stanno circolando in queste ore. Secondo il premier israeliano, "queste informazioni danneggiano i negoziati e, con mio grande rammarico, fuorviano anche le care famiglie degli ostaggi. Creano la falsa impressione che Hamas abbia accettato un accordo, mentre il governo di Israele si oppone". "È vero il contrario. La semplice verità è che, ad oggi, Hamas non ha accettato le condizioni più elementari dell'accordo", ha sostenuto Netanyahu parlando all'inizio della riunione settimanale del governo. Hamas, ha dettagliato il premier, "non ha ritirato la sua richiesta che Israele non possa tornare in guerra, chiede che ci ritiriamo dal Corridoio di Filadelfia e dal valico di Rafah, permettendogli di riarmarsi e di ricostruire la sua forza. È importante stabilire il principio: non ce ne andremo da lì". E ancora, secondo Netayahu, "Hamas è anche impreparato a consentire qualsiasi meccanismo per controllare e impedire il passaggio di munizioni e terroristi nel nord della Striscia di Gaza". "Il fatto è che è Hamas che impedisce il rilascio dei nostri ostaggi e che continua ad opporsi allo schema, e non il governo di Israele, che lo ha accettato", ha concluso. L'israeliano Channel 12 ha citato nelle scorse ore il capo delle forze israeliane Herzi Halevi e il ministro della Difesa Yoav Gallant accusando Netanyahu di essere ben consapevole che nuove condizioni che avrebbe posto, e che sarebbero state incluse in una nuova proposta israeliana, avrebbero fatto fallire l'accordo.  Le Forze di Difesa israeliane hanno scoperto al confine tra Gaza e l'Egitto un tunnel abbastanza grande da permettere il passaggio per le automobili. Il tunnel, alto 3 metri, è stato scoperto la settimana scorsa e sarà distrutto dalle forze del Corpo di Ingegneria una volta che l'esercito avrà concluso un'indagine sul tunnel e sui pozzi che vi conducono, nonché su altre infrastrutture sotterranee.  Intanto nella notte Hezbollah ha lanciato circa 30 razzi dal Libano verso la Galilea Panhandle nella tarda serata di ieri, in risposta agli attacchi israeliani a Kfar Kela e Deir Siriane in Libano, che hanno causato il ferimento di civili. Lo hanno riferito fonti delle Forze di difesa israeliane, secondo cui la maggior parte dei razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome, a parte uno caduto sulla comunità di Beit Hillel e alcuni in zone aperte.Non ci sono stati feriti nell'attacco.  In risposta i caccia israeliani hanno colpito il lanciarazzi usato nell'attacco, partito da Marjayoun, nel sud del Libano, oltre ad altre infrastrutture degli Hezbollah. Raid anche su una centrale elettrica vicino a un sito per la fornitura idrica nella città di Taybeh, nel sud. Lo riferisce il sito libanese al-Akhbar, postando le immagini dell'impianto in fiamme, citato dal Times of Israel. Nessun commento è arrivato al momento dalle forze di difesa israeliane (Idf).  
Due persone sono morte in un attacco con coltello a Holon, a sud di Tel Aviv. Dopo la donna di 66, è morto anche un uomo sulla settantina ferito gravemente da un palestinese che aveva colpito in tre diversi punti della città prima di essere abbattuto dalla polizia israeliana. Altri due uomini sono stati feriti e sono ricoverati in ospedale. Secondo i media locali, l'attentatore di Holon, un 34enne originario di Salfit, in Cisgiordania, era entrato in Israele senza permesso. Dopo l'attacco, i militari dello Stato ebraico hanno bloccato l'accesso al villaggio, probabilmente in previsione di un raid contro l'abitazione dell'uomo. 
Un atto "eroico", secondo Hamas, per il quale l'attacco è stato una "risposta naturale" ai "crimini" di Israele contro i palestinesi.  Hamas ha fatto sapere di aver avviato le consultazioni per la nomina dell' 'erede' del capo politico del gruppo, Ismail Haniyeh, ucciso mercoledì a Teheran. Lo riporta il Times of Israel. Hamas ha riferito di riunioni del Politburo e del Consiglio della Shura per affrontare la successione a Haniyeh. I favoriti per la 'successione' sarebbero Khaled Meshaal, predecessore di Haniyeh in quanto capo dell'ufficio politico del gruppo dal 1196 al 2017, e Khalil al-Hayya, esponente dell'ufficio politico e numero due a Gaza dal 2017.  Problemi con il Gps vengono segnalati in Israele. Il sito di notizie israeliano Ynet riporta che app di navigazione Gps indicano oggi nel centro di Israele che gli utenti si trovano nella capitale libanese Beirut, un malfunzionamento analogo a quanto accadde ad aprile nell'attacco iraniano con droni e missili contro Israele. I 'problemi' odierni, evidenzia il sito, aumentano i timori di un possibile attacco della Repubblica Islamica contro Israele dopo l'uccisione a Teheran del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh.  La Francia esorta i connazionale "a lasciare il Libano il più presto possibile". In una nota, il ministero degli Esteri di Parigi avverte: "In un contesto di sicurezza altamente instabile, richiamiamo ancora una volta l'attenzione dei cittadini francesi, in particolare di quelli di passaggio, sul fatto che sono ancora disponibili voli commerciali diretti con scalo in Francia e li invitiamo a organizzarsi fin da ora per lasciare il Libano il prima possibile".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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