Israele-Hamas, Pasdaran: “Haniyeh ucciso da missile a corto raggio”

(Adnkronos) –
Il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato ucciso mercoledì scorso a Teheran da un "missile a corto raggio con una testata di circa sette chilogrammi" e c'è stata una "forte esplosione all'esterno dell'area del luogo in cui soggiornava Haniyeh". E' quanto affermano i Guardiani della Rivoluzione dell'Iran, i pasdaran iraniani, in una nuova dichiarazione riportata dall'agenzia iraniana Mehr con accuse esplicite a Israele. La dichiarazione parla di una "azione pensata e attuata dal regime sionista e sostenuta dal governo criminale dell'America".
 I Pasdaran affermano che "vendicheranno il sangue di Ismail Haniyeh", attraverso una "punizione severa al momento giusto e nel posto giusto". "Il regime sionista criminale e terrorista e i suoi sostenitori devono fare i conti con l'ira dei gruppi di resistenza", ha dichiarato il capo dei pasdaran iraniani, Hossein Salami, citato dal sito dell'Irgc (il corpo delle guardie della rivoluzione islamica) alludendo agli Houthi, Hezbollah e milizie filoiraniane in Iraq e Siria.  In una lettera al leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, il comandante ha parlato di vendetta dura e sanguinosa. Salami ha scritto che Israele dovrà pagare un prezzo elevato per l'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh e del comandante di Hezbollah Fuad Shukr a Beirut.  Un leader locale dell'ala militare di Hamas, le Brigate Izz a-Din al-Qassam, è stato ucciso questa mattina in un attacco aereo a Tulkarem, in Cisgiordania. Lo riporta Ynet citando la radio di Hamas. Il suo nome è Haythem Balidi. Secondo quanto riportato dai media palestinesi, nell'attacco sono morte in totale cinque persone.  Sono almeno 39.550 i morti e 91.280 i feriti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre dello scorso anno, quando sono iniziate le operazioni militari israeliane contro Hamas in risposta all'attacco in Israele. Lo denuncia il ministero della Salute dell'enclave palestinese, che nel 2007 finì in mano a Hamas, come riporta la tv satellitare al-Jazeera.  Israele annuncia l'uccisione di un comandante degli Hezbollah libanesi dopo che i media libanesi hanno riferito di un raid un drone nel sud del Libano. Secondo le forze israeliane (Idf), l'operazione è scattata nella zona di Bazouriyeh, nei pressi di Tiro. E' stato ucciso Ali Nazih Abed Ali, considerato dalle Idf una figura "centrale nel Fronte Sud dell'organizzazione terroristica di Hezbollah", accusato di essere coinvolto nella pianificazione e nell'esecuzione di vari attacchi. Per le Idf, come si legge su X, la sua uccisione è un "colpo significativo al funzionamento del Fronte Sud" e di "Hezbollah nella regione". Hezbollah, riferiscono i media del Paese dei Cedri, ha confermato la morte di Ali Nazih Abed Ali.  L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha denunciato un attacco aereo dell'esercito israeliano contro obiettivi della milizia sciita libanese Hezbollah al confine tra Libano e Siria. Secondo l'Osservatorio, con sede a Londra, l'attacco è avvenuto nella città di Al Qasr, all'interno della zona di confine di Qadaa Al Hirmal, dove sono state registrate esplosioni e viste colonne di fumo levarsi dal centro abitato di Al Ma'ariya, sempre nel territorio controllato da Hezbollah nella campagna di Homs. L'Osservatorio ha riferito del "lancio di missili antiaerei nel tentativo di contrastare gli attacchi aerei israeliani". Tuttavia, ha aggiunto, "gli attacchi aerei hanno colpito diversi obiettivi, causando vittime e l'incendio di camion". L'offensiva aerea israeliana ha colpito un deposito di armi e un quartier generale di Hezbollah nella zona, ha dichiarato il direttore dell'Osservatorio Rami Abdel Rahman all'agenzia di stampa tedesca DPA, aggiungendo che gli attacchi hanno causato alcuni incendi nell'area. Nei primi sette mesi di quest'anno, l'Osservatorio ha registrato 55 attacchi israeliani in territorio siriano, che hanno distrutto 111 obiettivi – depositi di armi e munizioni, quartieri generali o veicoli – e ucciso 180 persone, per lo più militari siriani, miliziani iraniani e filo-iraniani, ma anche 16 civili, tra cui una bambina.  
Gli Hezbollah libanesi, storicamente sostenuti dall'Iran, potrebbero colpire obiettivi "più in profondità" in Israele e "non limitarsi a obiettivi militari" dopo l'uccisione martedì a Beirut di un comandante del movimento sciita Fuad Shukr, sostiene la rappresentanza iraniana alle Nazioni Unite, secondo notizie dell'agenzia iraniana Mehr. "Prevediamo che, nella sua risposta, Hezbollah sceglierà obiettivi più ampi e più in profondità e non si limiterà solo a obiettivi e mezzi militari", affermano.   La rimozione dal suo incarico del Ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant "non è una questione di se, ma di quando": a sostenerlo, citando le fonti contattate tra gli stretti collaboratori del primo ministro Benjamin Netanyahu, è la giornalista di Walla news Tal Shalev, citata dal Times of Israel.  Intervenendo nel corso del principale notiziario serale dell'emittente pubblica Kan, Shalev ha affermato che Netanyahu voleva licenziare Gallant al ritorno dalla sua visita negli Stati Uniti, ma ha rinunciato dopo l'attacco di Hezbollah a Majdal Shams. Alcune fonti della cerchia dl premier affermano inoltre che, dopo aver sostituito Gallant, il premier intende licenziare il Capo di Stato Maggiore dell'IDF Herzi Halevi e il capo dello Shin Bet Ronen Bar. L'obiettivo dichiarato sarebbe quello di eliminare l'opposizione interna alla sua gestione dei negoziati sugli ostaggi sequestrati da Hamas il 7 ottobre e le accuse che gli vengono mosse di mettere a rischio l'accordo.  E' intanto arrivata al Cairo la delegazione israeliana incaricata di partecipare a nuovi colloqui per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il Jerusalem Post precisando che della delegazione fanno parte il capo del Mossad, David Barnea, e il numero uno dello Shin Bet, Ronen Bar. Previsto un incontro con il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel. Stando al sito di notizie Walla, nella delegazione israeliana c'è anche il coordinatore per le attività del governo nei Territori (Cogat), Ghassan Alian. Secondo quanto riportato, in cima all'agenda ci sarebbero il rilascio degli ostaggi israeliani trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre in Israele e questioni relative al confine tra l'Egitto e l'enclave palestinese nel mirino delle operazioni militari israeliane da quasi dieci mesi. Sul tavolo, secondo il Jerusalem Post, ci sarebbe la possibile riapertura del valico di Rafah.    —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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