PARIGI – L’aveva presentato come un sogno, l’ha inseguito ardentemente fino a trasformarlo in realtà. Oggi è tutto vero: Jannik Sinner è il primo tennista italiano della storia a diventare il numero uno al mondo.
L’Italia è in festa, il tennis è in festa e si tinge di rosso come i suoi ricci, come la terra battuta, teatro delle più gloriose vittorie azzurre, superficie marchiata dal segno indelebile di un exploit che ha dell’incredibile. Gli occhi non mentono, quelli di Jannik Sinner fin dall’inizio riflettevano l’anima di un lottatore capace di liberare da ogni confine la sua ambizione.
Da rivedere in loop quell’intervista al termine della finale dell’ITF Men Val Gardena nell’agosto del 2018, quando Jannik diciassettenne confidava il suo sogno di diventare numero uno al mondo. Parole di un predestinato che ricordano quelle di un Maradona bambino che diceva che avrebbe giocato e pure vinto i Mondiali.
Sono passati sei anni dal quel giorno di agosto in Val Gardena, sei anni di record frantumati, di asticelle alzate, di vittorie storiche e di nuovi obiettivi sempre più prestigiosi.
Era destino, era la prima pagina di una Storia senza precedenti scritta da un ragazzo semplice che, cresciuto tra le vette delle Dolomiti, ha imparato a scalare quelle del ranking, fino a raggiungere la cima più alta.
Grazie Jannik. E ribadiamolo, urliamolo, sei il Numero Uno.
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