ALPIGNANO – La gioia è di quelle irrefrenabili. L’Alpignano si porta a casa il girone di Under 17 regionale all’ultima curva, dando la spallata definitiva al Lucento, che arriva sì a pari punti con i biancoazzurri al rush finale, ma secondo in classifica. Una delusione tremenda per i rossoblù, un orgoglio enorme per i biancoazzurri che si portano a casa l’ennesimo successo dopo quello al SuperOscar di inizio anno. I ragazzi di Bovolenta hanno fatto una vera e propria impresa, come confermato in esclusiva ai microfoni di Piemonte Sport dal responsabile del settore giovanile Mimmo Dilonardo.
“A livello generale, questo è il secondo anno che vinciamo con la categoria Allievi. Nei miei due anni la categoria ha sempre portato a casa il girone”, spiega il responsabile. “Il lavoro di Bovolenta è stato importante. Per me è stata una sfida portarlo ad Alpignano. Lo conoscevo e lo apprezzavo da anni. Abbiamo lavorato insieme e in questa stagione sono usciti fuori tutti i suoi pregi. Sono orgoglioso del suo lavoro, per me era, ripeto, una sfida, ma al momento l’abbiamo vinta”.
Sì, perché il giorno dell’arrivo di Bovolenta ad Alpignano non tutti erano convinti della scelta di Dilonardo. “Sì, me lo ricordo, ma nel calcio funziona così”, prosegue l’ex Rivoli e Pianezza. “Penso che il lavoro che abbiamo fatto parla chiaro. Chiaramente la rosa dell’Under 17 era di grande qualità, altrimenti non vinci un SuperOscar e un girone di campionato. Adesso alle fasi finali andremo a giocarcela fino in fondo”.
Sì, in effetti il lavoro di Mimmo Dilonardo in questi due anni parla chiaro. Chiarissimo. Tra squadre qualificate alle fasi finali e vittorie, l’Alpignano si conferma in rapida ascesa nel mondo del settore giovanile piemontese. La crescita dei singoli giocatori è sotto gli occhi di tutti, ma anche quello dei tecnici, Bovolenta su tutti: vincere un girone equilibrato fino all’ultimo secondo, dove le squadre da battere inizialmente erano due, se non tre, dimostra la forza che ha avuto nel tenere sull’attenti i componenti della sua squadra.