ALESSANDRIA – Fanno discutere le dichiarazioni del vicepresidente dell’Alessandria, William Rubba. A due giorni dall’aritmetica retrocessione in Serie D, la dirigenza sta cercando di analizzare la stagione sportiva nel modo più sincero possibile. Le idee per il prossimo anno sembrano essere chiare: dirigenza competitiva, squadra composta da professionisti e ritorno – si spera – immediato nel mondo dei professionisti. Rubba ha rivendicato il lavoro fatto dall’attuale dirigenza, che ha scongiurato un possibile fallimento e ha puntato il dito contro i calciatori, rei, secondo lui, di non aver provato fino in fondo ad ottenere la salvezza sul campo.
Nell’intervista riportata da Radio Gold, dove l’argomento era il monte ingaggi, Rubba ha sottolineato come sono in pochi a “meritarsi” una riconferma in vista della prossima stagione: “Si salvano solo i giovani, Pellitteri e anche il portiere Spurio. Gli altri, a mio avviso, non meritano la riconferma. Fatico a definirli una squadra, meglio parlare di ‘gruppo’. A gennaio il capitano Ciancio mi aveva assicurato che col ritorno di Banchini (che io non avrei esonerato dopo la sconfitta in casa con la Giana), l’addio di Ninni Corda, e il reintegro suo e di altri giocatori di esperienza la squadra si sarebbe salvata a mani basse. Invece non è stato così. Questi giocatori sono da prendere a calci nel sedere: hanno sempre ricevuto gli stipendi con puntualità, li abbiamo accontentati in tutte le loro richieste. Non è bastato. In campo non mettono la gamba. Sembra che stiano in vacanza, non corrono. Devo per forza pensare che magari hanno già trovato un accordo con altri club per il prossimo anno”.