È il punto più basso della storia degli ultimi 20 anni dell’Alessandria?

ALESSANDRIA – La sconfitta di ieri sera contro il Trento ha gettato ancora una volta l’intero ambiente dell’Alessandria nello sconforto. Dall’ultimo posto in classifica, passando per il silenzio stampa al solito ritornello Banchini resta oppure no e arrivando alla rabbia dei tifosi, stanchi, delusi e a tratti disinnamorati. Il day after ad Alessandria non è mai stato grigio come oggi. I tifosi hanno ripreso a contestare società e squadra, mentre lo spettro della Serie D è sempre più dietro l’angolo.

Quello che sta vivendo l’Alessandria, una delle piazze più storiche e nobili del nostro calcio, è forse il punto più basso dal fallimento dei primi anni Duemila. Anche il più inguaribile romantico e ottimista sa che per evitare la retrocessione diretta serve più di un miracolo sportivo, per capirsi più un remake del finale di stagione realizzato da Nicola a Crotone o Salerno. Anche se, per quanto si possano cercare esempi per dare fiducia all’ambiente, sempre più depresso, ad oggi non sembrano neanche esserci le condizioni per crearlo, il miracolo sportivo.

Come detto, anche i tifosi, autori fin qui di una dimostrazione di amore incredibile, hanno iniziato a gettare la spugna. Gli ultras dell’Alessandria, oggi, parlano di scempio e annunciano la sospensione di ogni attività fino alla fine della stagione, o quasi.  Tutto riporta alla memoria alla stagione del fallimento, quella del 2002-2003 (18esimo posto in Serie C2). Il prossimo turno vedrà i grigi impegnati a Trieste contro la Triestina, non l’avversario ideale per fare punti e trovare energie mentali e fisiche per iniziare la rimonta.

“A seguito dell’ennesima sconfitta casalinga e di una gestione societaria sempre più nebulosa e preoccupante, la Gradinata Nord ha deciso di sospendere le proprie attività fino alla fine della stagione o perlomeno fino a quando non ci sarà un significativo cambiamento. Ognuno sarà libero di presenziare o meno alle partite ma a livello personale”, si legge nella nota diffusa dalla Gradinata Nord. “Non vogliamo essere complici di questo scempio con la Maglia Grigia umiliata da giocatori non all’altezza ma soprattutto da proprietà vergognose costituite da pseudo imprenditori (interessati a qualche strano business che nessuno riesce a comprendere) e da chi oramai da anni ha fatto dei Grigi una merce di scambio per arrivare a qualcos’altro. L’Unione Sportiva Alessandria dal 1912 è un patrimonio cittadino e di tutto il calcio italiano, non un giochino per truffatori, rottamatori o mitomani vari. Ci auguriamo di non dovere mai più vedere in città i vari artefici di questo tracollo a partire da Luca Di Masi fino ad arrivare ai ben noti personaggi di oggi. Abbiate almeno la dignità di cambiare aria”.

 

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