VINOVO – Atmosfera delle grandi occasioni allo stadio “Ale e Ricky” di Vinovo che mette di fronte due delle aspiranti per la vittoria finale del girone. La Juventus di mister Di Benedetto, per la verità, indietro in classifica e il Genoa di mister Criscito (ex giocatore della Juventus e bandiera osannata del Genoa) capace di un campionato finora superlativo.
La gara è spumeggiante, vivace e piena di fulminee azioni dal ritmo vertiginoso, spartita un tempo a testa, sia nel punteggio che nel risultato finale. Nella prima frazione di gioco sono i padron di casa a dettare legge imbrigliando il gioco avversario grazie alla sapiente regia Pioli e alla verve in avanti di un Cotrone mai domo. Pronti via, il centroboa di casa, Ndiaye, batte a colpo sicuro in piena area ma Zunino respinge a mano aperta. Si ripete il duello al 13’, gran tiro da fuori area del bomber juventino e ancora l’estremo difensore del Genoa a respingere a lato. I padroni di casa spingono sull’acceleratore ed hanno ragione esattamente al 23’ portandosi in vantaggio grazie ad una rete realizzata da Cotrone, lesto ad inserirsi in area, dopo un assist al bacio di Madeddu dalla destra. Tramortiti gli ospiti, da cotanta virilità sportiva degli juventini, subiscono inevitabilmente il raddoppio. Azione fotocopia al 29’, Madeddu ruba la sfera al diretto avversario, cross perfetto, taglio da manuale di Cotrone e palla in fondo al sacco. Allo scadere del primo tempo la Juve sfiora la terza rete, Garofali dai 20 metri scaglia un tiro tanto chirurgico quanto sfortunato poiché incoccia il palo pieno, spegnendosi tra i piedi genoai.
E il Genoa? Giustifica la sua presenza andando a riacciuffare il pareggio con una seconda frazione di gioco a dir modo superlativa, per freschezza atletica, per gioco espresso e per le qualità individuali nascoste nel primo tempo. Ci credono subito gli ospiti e già al 2’ con Baha sfiorano la rete, gran tiro dal limite dell’area, un metro fuori. Impressionano le geometrie veloci e ficcanti dei genoai e al 6’ accorciano grazie ad un rigore (qualche dubbio) realizzato perfettamente da Bocchi. Palla al centro e l’uragano Genoa si abbatte nuovamente sul campo. Bailon subentrato nella ripresa fa impazzire i difensori bianconeri, entra in area e di potenza mette sotto la traversa dopo un’azione da manuale. Scompiglio in area juventina, Basha e ancora Bailon, fanno girare la testa ai difensori che se la cavano con affanno gettando la sfera in qualche modo lontano dalla propria area. Ora il gioco si erige in maniera più muscolare sulla mediana ma risulta essere sempre dinamico e propositivo per il Genoa, mentre di rimessa per la Juventus che a cinque minuti dalla fine può tornare nuovamente e forse chiudere la gara, con Ejokpaezi. Il subentrato dei padroni di casa fugge via dalla marcatura molto alta del proprio avversario e galoppa in solitaria verso l’area di rigore, ma a tu per tu con il portiere si fa ipnotizzare e calcia clamorosamente a lato. Da elogiare due parate salva-partita di Brostic portiere casalingo dall’indiscusso avvenire. Autentico miracolo al 33’ su Bocchi (ancora un’incursione a velocità stratosferica), deviando in angolo un tiro potente e angolato; subito dopo salvando su Guenieri con un tuffo sia plastico che efficace.
Finisce qui questa entusiasmante gara, ove l’unico rammarico sta nel solo punto a testa conquistato sul campo, ma prodigo di giocate, di grinta e molta fame sportiva voluta da entrambe le compagini. La Juventus rimane di fatto a metà classifica, con un potenziale da vetta, mentre il Genoa perde una posizione assestandosi in terza posizione ma con la consapevolezza di aver espresso una prestazione molto importante.